Qualità di un traduttore

Quali qualità deve possedere un traduttore di testi?

Chi è il traduttore di testi e di cosa si occupa?

 

Iniziamo col fare una precisazione che non dovrebbe essere necessaria, ma che, ahimè, è doveroso fare: il traduttore di testi è un professionista del settore linguistico e la sua, così come quella di altri professionisti, è una carriera che non lascia nulla al caso. Come vedremo in seguito, la figura del traduttore di testi è legata a studi e conoscenze linguistiche specifici, ragion per cui non ci si può e non ci si deve mai improvvisare traduttori di testi, pena il rischio di distruggere la reputazione di un’azienda. 

Perché affidarsi a un traduttore di testi? E quale traduttore scegliere?

Oggigiorno, forse ancor più che in passato, si sente spesso dire: “mio cugino parla benissimo inglese, ha fatto l’Erasmus a Londra quindi può aiutarti a tradurre questi documenti”, oppure “mio cugino è perfettamente bilingue, può occuparsi lui della traduzione del sito web”. ERRORE e ORRORE. A volte, badando troppo al risparmio, si finisce col fare errori madornali e dover spendere il doppio o il triplo rispetto al budget inizialmente previsto, specie quando si parla di un tema delicatissimo come il processo di internazionalizzazione. 

Cominciamo subito con lo sfatare il mito secondo cui, dal momento che una persona padroneggia due o più lingue, automaticamente sarebbe in grado di tradurre documenti o siti web e soprattutto di farlo bene e con cognizione di causa. Non fidarti mai, non c’è niente di più falso di una tale affermazione! 

Come si procede per tradurre dei documenti? 

Tradurre documenti o siti web non significa, contrariamente a quanto alcuni erroneamente possano credere, trasporre un messaggio in maniera servile, praticamente parola per parola da una lingua a un’altra. Il traduttore di testi, infatti, dopo aver visionato e letto attentamente il testo da tradurre e aver preso dimestichezza con il suo contenuto, ha il compito di interpretare il significato del documento e di produrre un nuovo testo capace di mantenere i significati originali della lingua di partenza adattandoli però alle forme linguistiche, grammaticali e culturali della lingua di arrivo. 

Quali le difficoltà? 

  • Ebbene, in primis, le lingue di partenza e di arrivo sono spesso molto diverse tra loro, cosa che rende una traduzione letterale non solo di pessima qualità, ma anche incomprensibile e completamente errata o addirittura inutile da un punto di vista prettamente funzionale. Perché si abbia quindi un buon risultato, è fondamentale che il traduttore di testi sia un professionista. 
  • In secundis, è necessario conoscere approfonditamente e tenere conto del contesto culturale del pubblico target per assicurarsi sempre che il messaggio del testo tradotto arrivi agli occhi dell’audience in maniera efficace, trasparente e appropriata.

 

Quali sono le qualità di un bravo traduttore di testi?

 

Abbiamo spiegato a grandi linee che cosa fa un traduttore di testi, specificando che si tratta di un professionista del settore linguistico. Tuttavia, essere un traduttore professionista, non significa necessariamente essere un buon traduttore di testi. Anche tra i professionisti, e questo vale per qualsiasi ambito lavorativo, ci sono persone più o meno competenti. Vediamo allora quali sono le qualità che fanno di un traduttore di testi un degno professionista a cui vale la pena affidarsi. 

Un requisito di base, per quanto possa sembrare una banalità, è la perfetta padronanza della lingua verso cui si traduce che, nel rispetto della deontologia professionale e della norma ISO 17100:2015, dovrebbe esclusivamente essere la propria lingua madre. Una conoscenza molto approfondita delle altre lingue straniere di lavoro è altresì necessaria. Ancora una volta però, c’è dell’altro!

Tra le qualità fondamentali che un traduttore di testi deve possedere per essere un vero e proprio professionista, non bisogna dimenticare: 

  • una conoscenza approfondita dei software che consentono di creare memorie di traduzione fondamentali per garantire ai clienti una coerenza terminologia e concettuale;
  • ottime doti redazionali: il testo tradotto infatti non deve sembrare una traduzione, ma deve essere fluido e naturale, come se fosse stato redatto per la prima volta nella lingua di arrivo; 
  • la precisione: terminologica, stilistica e organizzativa e che riguarda anche il rigore con cui si seguono le direttive del proprio datore di lavoro e/o del proprio cliente che possono preferire un formato di file piuttosto che un altro o richiedere che alcuni termini vengano tradotti con un certo o cert’altro traducente; 
  • la puntualità, soprattutto per quanto riguarda le scadenze di consegna del lavoro; 
  • il rispetto dell’originale, il cui senso, anche se viene riformulato per ragioni puramente linguistiche, non deve essere stravolto. 

Precisione, rigore, puntualità, talento e un’ottima conoscenza delle lingue straniere sono qualità che a volte devono essere accompagnate da competenze terminologiche e contenutistiche che variano a seconda della materia che si sta traducendo e in cui il traduttore di testi, per essere più competitivo rispetto ai suoi colleghi e per produrre una traduzione di ottima qualità, deve essere specializzato. Per ottenere queste conoscenze, è consigliabile che il traduttore di testi, oltre a un’intensa attività di ricerca, segua determinati percorsi formativi e di aggiornamento. Veniamo quindi al punto in cui spieghiamo come diventare un (buon) traduttore di testi.

 

Come diventare un traduttore di testi competente?

 

  • Per prima cosa è importante intraprendere un percorso universitario dedicato alla traduzione specialistica. Ci sono università che, già durante la triennale, oltre all’insegnamento delle lingue, propongono corsi che introducono gli studenti alla traduzione di documenti, facendoli esercitare su testi di varia difficoltà e tipologia e in cui poter iniziare a confrontarsi con diversi metodi e tecniche traduttivi. Queste triennali sono di solito propedeutiche a magistrali più specifiche che si dedicano solo ed esclusivamente alla traduzione o ad alcuni rami specifici della professione. Di solito lo studente sceglie due o più lingue di studio in cui laurearsi e con cui si cimenta in testi di varia complessità e, soprattutto, di ambito diverso (tecnico, giuridico, economico, commerciale, ecc.), traducendo dalle lingue straniere che annovera nella sua combinazione verso la propria. Il fatto che lo studente si ritrovi a tradurre documenti di diversa tipologia è molto utile per dargli modo di comprendere gli argomenti che più lo appassionano e/o per i quali è più portato e nei quali magari specializzarsi una volta laureatosi.
  • Le università si limitano però a formare traduttori, non necessariamente dei buoni traduttori. Quello che fa la differenza, oltre ovviamente a specializzazioni successive e a master post-universitari che ciascuno può decidere di intraprendere secondo la propria inclinazione e interessi, è la pratica. Per diventare un buon traduttore di testi, è necessario fare moltissimo esercizio, confrontarsi con diverse realtà e soprattutto imparare dai giudizi che si ricevono, anche e soprattutto da quelli negativi. Fare pratica non è però sempre facile come si potrebbe pensare e spesso l’aspirante traduttore deve avere molta pazienza prima che una serie di stage presso agenzie di traduzione si tramutino in una carriera da traduttore di testi professionista, freelance o dipendente che sia. Va da sé però che la pazienza deve essere abbinata a talento e alla passione per una professione purtroppo non sempre valorizzata. 

Purtroppo, in moltissimi Paesi, Italia inclusa, non esistono dei veri e propri albi ufficiali a salvaguardia della professione del traduttore di testi. 

È dunque fondamentale sensibilizzare i clienti e tutti coloro che non appartengono al mondo della traduzione spiegando loro che parlare a menadito due lingue non significa essere capace di tradurre dei documenti correttamente. Malgrado la grande disinformazione, la traduzione è un’arte e una vera e propria professione che richiede preparazione, passione e impegno. Affidarsi a dei traduttori professionisti con comprovata esperienza è l’unico modo per salvaguardare e anzi migliorare il posizionamento e l’immagine di marca della propria azienda sui mercati internazionali. Un traduttore professionista specializzato nel tuo settore sarà l’unico in grado di tradurre documenti tecnici, marketing e ottimizzati SEO per la tua azienda fornendo un servizio di qualità

Traduzione o interpretariato

Traduzione e interpretariato, sono davvero lo stesso mestiere?

Vi è mai capitato di ritrovarvi in una situazione linguistica in cui avete avuto bisogno di un esperto per tradurre? Se la risposta è sì, è totalmente normale, viviamo in un mondo con sempre meno frontiere, più comunicazione e scambi tra culture diverse. Inevitabile quindi non imbattersi in lingue e situazioni che non rientrano nella nostra comfort-zone, soprattutto se si sta cercando di espandersi all’estero. Ora direte, ci sono Google Traduttore, DeepL, Reverso. Sono sempre più corretti! Ho un amico che ha studiato lingue… Le risorse a cui aggrapparsi sono indubbiamente varie e fantasiose, ma non tutte efficaci come un servizio professionale di traduzione o interpretariato. Qual è la differenza? In questo articolo affronteremo l’argomento traduzione e interpretazione, cercando di non inciampare più in stereotipi e rendere più facile la scelta di un professionista. Alla fin fine, volete o non volete avere successo anche all’estero?

In cosa consiste un servizio di traduzione?

Ordiniamo le idee. Per servizio di traduzione si intende un servizio professionale in cui un traduttore tratta un testo in una lingua di partenza per tradurlo nella lingua di arrivo, solitamente la sua lingua madre. Si tratta di un servizio scritto, in cui il traduttore possiede ampie capacità linguistiche, culturali e tecniche di traduzione. Un servizio di traduzione consiste quindi nel tradurre documenti, opere letterarie, una pagina web, o qualsiasi tipo di forma scritta richiesta dal cliente. Ebbene sì, anche il retro dei pacchetti delle chewing-gum o le scritte su un gioco di società. Ogni venditore d’altro canto ha interessi diversi, che sia vendere un libro o far firmare una normativa sulla privacy. Fino a qui tutto chiaro? Bene.

Come abbiamo visto, esistono diversi servizi di traduzione, quali la traduzione scientifica, letteraria, commerciale, giuridica, tecnica e via dicendo. Ovviamente, essendo un traduttore un lavoratore a tutti gli effetti, si parla di contratto, che sia per tradurre documenti o tradurre una pagina web. “Ah non è un hobby?”. NO! Un servizio di traduzione è una prestazione professionale, retribuita e avviene tra un traduttore e un cliente, che darà le direttive per come svolgere il lavoro. Non sapreste da che parte farvi? Nessun problema, in questo articolo tratteremo anche come scegliere un’agenzia di traduzione.

E soprattutto, il traduttore conosce il suo lavoro e collabora con il cliente, per capire come tradurre i documenti, le pagine web, le opere, cercando di rimanere fedele il più possibile alle sue richieste. Ora vi starete probabilmente dicendo che se richiedete una traduzione deve essere come volete voi. Certamente. In un servizio di traduzione si rimane fedeli prima di tutto al cliente, è un business anche questo. Ma, purtroppo, certe volte ci sono barriere linguistico-culturali non da abbattere ma da aggirare. E in un servizio di traduzione, non potendo aggiungere troppe spiegazioni se non richieste dal cliente, bisogna cercare di rendere il contenuto del testo di partenza in una lingua di arrivo facendo sì che i lettori capiscano e non debbano trovarsi catapultati in un universo che non è il loro.

Vogliamo che i clienti si sentano coinvolti, non è così? Bene, abbiamo detto che cos’è un servizio di traduzione, che può includere la traduzione di documenti, pagine web, ma il traduttore chi è precisamente? Essendo un lavoro professionale, un traduttore deve essere qualificato e avere le competenze e conoscenze necessarie per svolgere tale lavoro. Bisogna aggiungere che con l’avvento di Internet e i media, le agenzie offrono sempre più servizi di traduzione online, hanno pagine web e social e sono facilmente raggiungibili. Ma come scegliere l’agenzia più adatta? Affronteremo tra qualche riga anche questo argomento.

In cosa consiste un servizio di interpretariato?

E un servizio di interpretariato allora cos’è? Partiamo da un esempio un po’ banale. Siamo tutti d’accordo che una fragola e una pesca non siano la stessa cosa. Sono entrambi frutti, ma ben diversi. L’interpretariato lavora sempre con le lingue, ma, al contrario di quanto accade nel servizio di traduzione, l’interprete lavora con il linguaggio orale.

Per quanto ci siano vari rami, in linea generale un servizio di interpretariato risolve la mancanza di uno stesso codice linguistico tra le due parti comunicanti. Quindi, in poche parole, quando due o più persone vogliono comunicare ma non condividono la stessa lingua, ecco che subentra il servizio di interpretariato, che agevola e rende possibile la comunicazione.

Non è l’assistente Google o Siri, intendiamoci. Anche qui, con l’avanzare degli anni e il progredire di internet, è possibile anche svolgere questo lavoro da remoto, ad esempio durante conferenze online, riunioni e via dicendo. Come per la traduzione, ci sono vari settori e tipi di servizi di interpretariato.

Possiamo avere l’interpretariato Chuchotage (o sussurrato), in cui la traduzione viene sussurrata direttamente al cliente. Visto dall’esterno, è abbastanza divertente, immaginate uno sconosciuto che vi sussurra all’orecchio…

Oppure, c’è quello simultaneo, svolto in cabina, con l’ausilio di cuffie, creando una comunicazione in tempo reale. Ancora, c’è il servizio di interpretariato consecutivo, in cui l’interprete ascolta l’oratore per un lasso di tempo fino ai 15 minuti circa. Perché è solo dai 16 minuti in poi che altrimenti diventa pazzo…

Per incontri d’affari, fiere, eventi sportivi c’è invece l’interpretariato di trattativa.

A proposito di fiere, avete mai sentito parlare di hostess congressuale multilingue? Allora, l’hostess congressuale multilingue sarà la vostra salvezza. Durante una fiera, ci sarebbero mille attività da fare, parlare con tutti i clienti, rispondere alle domande, assicurarsi che ci sia un ambiente accogliente. Ma fare tutto da soli sarebbe non solo stressante, ma proprio impossibile.

Ed è qui che subentrano le hostess congressuali multilingue, professioniste che vi aiuteranno a coinvolgere le persone, metterle a proprio agio, comunicare con diverse nazionalità e riguardo diversi argomenti. Hanno una formazione ampia e aggiornata, padroneggiano le lingue e sanno rapportarsi col pubblico. Essendo ogni fiera ben specifica, si prepareranno nel dettaglio riguardo l’ente presso cui lavoreranno e il settore di cui dovranno parlare.

Un’ hostess congressuale multilingue lavora anche nell’ambito organizzativo degli eventi e si occupa dei vari visitatori dello stand; quindi, non si tratta solo di parlare. Prende i contatti e i messaggi dei clienti, informa sui dettagli commerciali dell’azienda e ne spiega servizi e prodotti. Insomma, un’hostess congressuale multilingue non solo darà un’immagine positiva dell’azienda, ma vi aiuterà nell’organizzazione e gestione dell’evento. Una specie di figura mitologica, ma con una testa sola. 

Qual è il costo della traduzione?

Quando si parla di costo delle traduzioni, bisogna valutare un po’ di fattori. Il calcolo delle tariffe per le traduzioni varia in base a cosa prendere in considerazione per il prezzo.

Esiste il costo delle traduzioni a cartella, ossia un calcolo in base ai caratteri, gli spazi poi da dividere per comprendere il numero di cartelle di un documento.

Oppure, c’è il costo delle traduzioni all’ora, che va sommando le spese totali e le ore impiegate.

Ancora, esiste il costo delle traduzioni a parola, vicino a quello delle cartelle, essendo il parametro molto simile.

Ma non ci si basa solo sulla lunghezza del documento. Il costo delle traduzioni varia se ad esempio viene richiesta una formattazione specifica, se è da adattare alle caratteristiche tecniche di un sito. Anche le tempistiche richieste influiscono, se la data di consegna è urgente il costo di traduzione ovviamente aumenta. Poi bisogna valutare le combinazioni linguistiche, più una lingua è parlata e diffusa minore sarà il costo della traduzione e viceversa. In effetti, se una lingua è più raramente parlata, ci saranno probabilmente meno traduttori disponibili sul mercato.

Altro fattore fondamentale? L’argomento: se e quanto la terminologia del documento è tecnica e specifica, se si tratta di tipologie particolari, quali traduzioni giurate, certificate o se sono revisioni di traduzioni già eseguite. Insomma, i criteri sono numerosi, ma veniamo al dunque. Per quanto appunto vario, il range medio è di circa €20 a cartella. Sono tante informazioni tutte in una volta, ma potete facilmente schematizzarle: cartelle, ore, parole, format, consegna, lingua, argomento. Vediamo ora come funziona per gli interpreti.

Quali sono le tariffe degli interpreti? 

Non ci state più capendo niente? Non mollate, arriverete a fine articolo che sarete in grado di girare per il labirinto traduttivo-interpretativo senza il filo di Arianna. Quindi siate pazienti, ora passiamo alle tariffe interpreti!

Presupposto numero uno: il lavoro dell’interprete è sottovalutato. Ma sì, basta sapere le lingue e un po’ di cultura generale. Spoiler, non è così semplice. Spesso si vedono sul mercato tariffe interpreti inferiori a quelle corrette, come in ogni lavoro c’è sempre qualcuno che vuole approfittarsene. E per i più inesperti qualche esperienza e soldini in più fanno sempre comodo. Ma non funziona così. Come per la traduzione, le tariffe interpreti variano a seconda di alcuni fattori. Abbiamo, come già accennato, l’interpretariato consecutivo, Chuchotage, di trattativa, simultaneo.

I prezzi si aggirano attorno ai €100 all’ora, dipende anche dalla durata, dagli accordi stipulati, dai servizi offerti, dalla distanza… La distanza? Gli interpreti sono dei lavoratori un po’ nomadi talvolta, sempre pronti a spostarsi. Questo non significa che usino il teletrasporto, soprattutto se parliamo di nazioni e continenti diversi! Passiamo poi ai fatti: più una lingua è comune a un numero elevato di parlanti, più interpreti ci potrebbero essere sul mercato. Meno costerà quindi un servizio di interpretariato. E viceversa. Arriviamo alla parte divertente…

L’argomento! Dovete sapere che gli interpreti non smettono mai di studiare, c’è sempre qualcosa di nuovo da sapere e, soprattutto nelle fiere, terminologie specifiche e dettagliate che non avreste mai pensato di incontrare.

Sapevate che, solo in Italia, esistono una ventina di varietà di ciliegie? Pensavate di sapere quali e quante parti ci sono nelle macchine da corsa? Ce ne sono sempre di nuove, tra le innumerevoli innovazioni della nostra società. Capite quindi che parlare di moda, dispositivi medici, letteratura, agricoltura non richiede le stesse preparazioni e conoscenze.

Sopra abbiamo parlato anche delle hostess congressuali multilingue. Praticamente sponsor e immagine di un’azienda durante una fiera, si occupano di organizzare, gestire, parlare, coinvolgere, aiutare senza poter cedere alla stanchezza. E senza poter cedere alla tentazione di togliersi i tacchi e camminare scalze! In passato, spesso c’era un divario tariffario tra nord e sud Italia, ma con l’avanzare degli anni e dei diritti dei lavoratori, si è capito che non si potevano sfruttare hostess congressuali per neanche €40 a giornata. Il minimo dovrebbe essere circa €50, per serate e periodi brevi. Poi ci sono le fiere, che durano intorno alle otto ore massimo. Qui le tariffe saranno di circa 80-150 €, che aumentano per ogni ora aggiunta. Bisogna valutare anche le spese incluse, i servizi offerti e via dicendo. Se inoltre le hostess congressuali multilingue svolgono anche il lavoro da interprete di trattativa durante le fiere, le tariffe solitamente vanno dai 100€ ai 250€. Aggiungeremo che ovviamente ogni agenzia e/o lavoratore libero professionista va da sé e potrebbe presentare tariffe interpreti differenti, ma noi vi volevamo dare una linea più o meno dritta su cui orientarvi. Sia nel rispetto dei lavoratori che assumerete sia nel vostro, per muovere passi più sicuri su questo terreno!

Come scegliere un’agenzia di traduzione?

Volete lanciare il vostro business anche all’estero, espandervi e attrarre clienti internazionali? Direi che se siete arrivati fin qua la risposta è sì. Un’agenzia di traduzione è sempre utile se non necessaria in questi casi. Vi può aiutare ad attirare clienti dall’estero, che sia in Europa o in altri continenti. Vi può consigliare su come trasmettere il vostro messaggio, come rendere interessante la vostra immagine a culture diverse. Perché diciamocelo, si tratta anche di questo.

L’immagine è una delle prime cose che si notano e ogni cultura, paese, comunità ha i propri interessi. Il mondo è bello perché è vario. E chi siamo noi per negarlo!

Quindi, come scegliere l’agenzia di traduzione che fa per voi? Con l’avanzare degli anni, e di Internet, sono sempre più numerose le offerte sul mercato, ma, come già accennato, ogni agenzia potrebbe offrire tariffe e servizi diversi. Primo passo: trovare agenzie che offrano servizi di traduzione nelle lingue di interesse.

I traduttori professionisti operano principalmente su documenti da una lingua A, di cui hanno un livello di conoscenza elevato, verso la loro lingua madre. Per quanto esperti, studiati, aggiornati, anche il traduttore studioso con più certificazioni avrà sempre un livello leggermente inferiore a un traduttore madrelingua, che conosce ogni cavillo del proprio idioma. Quindi se vi trovate di fronte ad agenzie con prezzi inferiori ma senza traduttori madrelingua, sappiate che potreste poi pentirvene, non trasmettendo la giusta immagine all’estero.

Altro fattore importante, assicuratevi che ci sia un processo di revisione dei documenti tradotti, passaggio fondamentale in traduzione. Non si tratta di inefficienza o incapacità del traduttore, ma è un passaggio del processo stesso, per controllare la resa del testo nella lingua target, verificare che sia fedele alla sorgente ed evitare contaminazioni linguistiche. Non vi starà esplodendo la testa? Non preoccupatevi, ogni agenzia è ferrata sull’argomento, conosce il proprio mestiere e vi aiuterà ad orientarvi. 

Siete ancora indecisi? Più che lecito, non è una scelta semplice. Ecco altri consigli:

  • Verificate che vi sia garantita la riservatezza dei dati sensibili, tramite un Accordo solitamente. Ancora, orientatevi verso agenzie che trattino gli argomenti che vi interessano. Direi che traduttori specializzati in antiquariato o flora amazzone non siano i più indicati se sviluppate nanotecnologie.
  • Controllate i tempi di consegna: per quanto invitante un’agenzia che vi offra tempi brevissimi, ricordate che ci vuole tempo per tradurre documenti, informarsi, rendere i modi di dire, i riferimenti culturali, non avvalendosi di traduttori automatici… Solitamente un’agenzia di traduzione offre servizi di circa una quindicina massimo di pagine al giorno, anche lì le tariffe cambiano, bisogna valutare gli altri impegni dell’agenzia e via dicendo. Sicuramente diffidate di chi vi promette cento pagine in cinque giorni. Anche ci fosse un’equipe, questa dovrebbe confrontarsi continuamente per tradurre in maniera omogenea e poi revisionare il tutto. I traduttori non sono macchine e vi consiglio di prediligere la qualità alle tempistiche. Per quanto Google traduttore sia comodo, rapido ed economico, il mestiere del traduttore esiste per un motivo. Il tempo, d’altro canto, è denaro.
Traduttore di testi

Quali qualità deve avere un traduttore di testi?

Chi è il traduttore di testi e di cosa si occupa?

Iniziamo col fare una precisazione che non dovrebbe essere necessaria, ma che, ahimè, è doveroso fare: il traduttore di testi è un professionista del settore linguistico e la sua, così come quella di altri professionisti, è una carriera che non lascia nulla al caso. Come vedremo in seguito, la figura del traduttore di testi è legata a studi e conoscenze linguistiche specifici, ragion per cui non ci si può e non ci si deve mai improvvisare traduttori di testi, pena il rischio di distruggere la reputazione di un’azienda. 

Perché affidarsi a un traduttore di testi? E quale traduttore scegliere?

Oggigiorno, forse ancor più che in passato, si sente spesso dire: “mio cugino parla benissimo inglese, ha fatto l’Erasmus a Londra quindi può aiutarti a tradurre questi documenti”, oppure “mio cugino è perfettamente bilingue, può occuparsi lui della traduzione del sito web”. ERRORE e ORRORE. A volte, badando troppo al risparmio, si finisce col fare errori madornali e dover spendere il doppio o il triplo rispetto al budget inizialmente previsto, specie quando si parla di un tema delicatissimo come il processo di internazionalizzazione. 

Cominciamo subito con lo sfatare il mito secondo cui, dal momento che una persona padroneggia due o più lingue, automaticamente sarebbe in grado di tradurre documenti o siti web e soprattutto di farlo bene e con cognizione di causa. Non fidarti mai, non c’è niente di più falso di una tale affermazione! 

Come si procede per tradurre dei documenti? 

Tradurre documenti o siti web non significa, contrariamente a quanto alcuni erroneamente possano credere, trasporre un messaggio in maniera servile, praticamente parola per parola da una lingua a un’altra. Il traduttore di testi, infatti, dopo aver visionato e letto attentamente il testo da tradurre e aver preso dimestichezza con il suo contenuto, ha il compito di interpretare il significato del documento e di produrre un nuovo testo capace di mantenere i significati originali della lingua di partenza adattandoli però alle forme linguistiche, grammaticali e culturali della lingua di arrivo

Quali le difficoltà? 

  • Ebbene, in primis, le lingue di partenza e di arrivo sono spesso molto diverse tra loro, cosa che rende una traduzione letterale non solo di pessima qualità, ma anche incomprensibile e completamente errata o addirittura inutile da un punto di vista prettamente funzionale. Perché si abbia quindi un buon risultato, è fondamentale che il traduttore di testi sia un professionista. 
  • In secundis, è necessario conoscere approfonditamente e tenere conto del contesto culturale del pubblico target per assicurarsi sempre che il messaggio del testo tradotto arrivi agli occhi dell’audience in maniera efficace, trasparente e appropriata.

Quali sono le qualità di un bravo traduttore di testi?

Abbiamo spiegato a grandi linee che cosa fa un traduttore di testi, specificando che si tratta di un professionista del settore linguistico. Tuttavia, essere un traduttore professionista, non significa necessariamente essere un buon traduttore di testi. Anche tra i professionisti, e questo vale per qualsiasi ambito lavorativo, ci sono persone più o meno competenti. Vediamo allora quali sono le qualità che fanno di un traduttore di testi un degno professionista a cui vale la pena affidarsi. 

Un requisito di base, per quanto possa sembrare una banalità, è la perfetta padronanza della lingua verso cui si traduce che, nel rispetto della deontologia professionale e della norma ISO 17100:2015, dovrebbe esclusivamente essere la propria lingua madre. Una conoscenza molto approfondita delle altre lingue straniere di lavoro è altresì necessaria. Ancora una volta però, c’è dell’altro!

Tra le qualità fondamentali che un traduttore di testi deve possedere per essere un vero e proprio professionista, non bisogna dimenticare: 

  • una conoscenza approfondita dei software che consentono di creare memorie di traduzione fondamentali per garantire ai clienti una coerenza terminologia e concettuale;
  • ottime doti redazionali: il testo tradotto infatti non deve sembrare una traduzione, ma deve essere fluido e naturale, come se fosse stato redatto per la prima volta nella lingua di arrivo; 
  • la precisione: terminologica, stilistica e organizzativa e che riguarda anche il rigore con cui si seguono le direttive del proprio datore di lavoro e/o del proprio cliente che possono preferire un formato di file piuttosto che un altro o richiedere che alcuni termini vengano tradotti con un certo o cert’altro traducente; 
  • la puntualità, soprattutto per quanto riguarda le scadenze di consegna del lavoro; 
  • il rispetto dell’originale, il cui senso, anche se viene riformulato per ragioni puramente linguistiche, non deve essere stravolto. 

Precisione, rigore, puntualità, talento e un’ottima conoscenza delle lingue straniere sono qualità che a volte devono essere accompagnate da competenze terminologiche e contenutistiche che variano a seconda della materia che si sta traducendo. Il traduttore di testi, per essere più competitivo rispetto ai suoi colleghi e per produrre una traduzione di ottima qualità, deve essere specializzato. Per ottenere queste conoscenze, è consigliabile che il traduttore di testi, oltre a un’intensa attività di ricerca, segua determinati percorsi formativi e di aggiornamento. Veniamo quindi al punto in cui spieghiamo come diventare un (buon) traduttore di testi.

Come diventare un traduttore di testi competente?

  • Per prima cosa è importante intraprendere un percorso universitario dedicato alla traduzione specialistica. Ci sono università che, già durante la triennale, oltre all’insegnamento delle lingue, propongono corsi che introducono gli studenti alla traduzione di documenti, facendoli esercitare su testi di varia difficoltà e tipologia e in cui poter iniziare a confrontarsi con diversi metodi e tecniche traduttivi. Queste triennali sono di solito propedeutiche a magistrali più specifiche che si dedicano solo ed esclusivamente alla traduzione o ad alcuni rami specifici della professione. Di solito lo studente sceglie due o più lingue di studio in cui laurearsi e con cui si cimenta in testi di varia complessità e, soprattutto, di ambito diverso (tecnico, giuridico, economico, commerciale, ecc.), traducendo dalle lingue straniere che annovera nella sua combinazione verso la propria. Il fatto che lo studente si ritrovi a tradurre documenti di diversa tipologia è molto utile per dargli modo di comprendere gli argomenti che più lo appassionano e/o per i quali è più portato e nei quali magari specializzarsi una volta laureatosi.
  • Le università si limitano però a formare traduttori, non necessariamente dei buoni traduttori. Quello che fa la differenza, oltre ovviamente a specializzazioni successive e a master post-universitari che ciascuno può decidere di intraprendere secondo la propria inclinazione e interessi, è la pratica. Per diventare un buon traduttore di testi, è necessario fare moltissimo esercizio, confrontarsi con diverse realtà e soprattutto imparare dai giudizi che si ricevono, anche e soprattutto da quelli negativi. Fare pratica non è però sempre facile come si potrebbe pensare. Spesso l’aspirante traduttore deve avere molta pazienza prima che una serie di stage presso agenzie di traduzione si tramutino in una carriera da traduttore di testi professionista, freelance o dipendente che sia. Va da sé però che la pazienza deve essere abbinata a talento e alla passione per una professione purtroppo non sempre valorizzata. 

Purtroppo, in moltissimi Paesi, Italia inclusa, non esistono dei veri e propri albi ufficiali a salvaguardia della professione del traduttore di testi. 

Conclusione

È dunque fondamentale sensibilizzare i clienti e tutti coloro che non appartengono al mondo della traduzione. Occorre spiegare loro che parlare a menadito due lingue non significa essere capace di tradurre dei documenti correttamente. Malgrado la grande disinformazione, la traduzione è un’arte e una vera e propria professione che richiede preparazione, passione e impegno. Affidarsi a dei traduttori professionisti con comprovata esperienza è l’unico modo per salvaguardare e anzi migliorare il posizionamento e l’immagine di marca della propria azienda sui mercati internazionali. Un traduttore professionista specializzato nel tuo settore sarà l’unico in grado di tradurre documenti tecnici, marketing e ottimizzati SEO per la tua azienda fornendo un servizio di qualità

Internazionalizzazione delle imprese localizzazione

Traduzione automatica e internazionalizzazione delle imprese: nemica o amica?

Che cosa si intende per internazionalizzazione delle imprese? 

Per prima cosa è importante dare una definizione chiara di che cosa sia l’internazionalizzazione delle imprese. Sia in economia che oramai in altri ambiti, si tratta del processo con cui un prodotto, un marchio o un’impresa, pensati e progettati inizialmente per un determinato mercato e ambiente, vengono adattati a mercati e ambienti internazionali, e quindi a nazioni e culture anche molto diverse da quelle di partenza. 

Nella maggior parte dei casi, si ricorre all’ internazionalizzazione delle imprese per i vantaggi economici che questo processo comporta. L’internazionalizzazione delle imprese, infatti, permette di aumentare i ricavi e ridurre i costi, perché il prodotto che deve essere venduto viene fabbricato in maggiore quantità e è distribuito in un numero maggiore di mercati

Al di là di tutte le procedure fiscali e burocratiche dietro al lancio di un brand, che in questa sede non ci interessano, è evidente che per vendere un prodotto all’estero e per farsi conoscere e apprezzare, tanto il sito web quanto tutto l’apparato pubblicitario e informativo che stanno dietro al prodotto devono essere tradotti e adattati nella lingua del mercato di arrivo secondo parametri non linguistici e soprattutto culturali. Ma qual è il tipo di traduzione più adatto per l’internazionalizzazione delle imprese? Si può optare per Google Traduttore o altra traduzione automatica, considerati da molti come gli strumenti traduttivi per eccellenza?

Cos’è la traduzione automatica?

La traduzione automatica, per dirlo semplicemente, consiste nella traduzione di un testo da una lingua a un’altra tramite l’utilizzo di programmi informatici, e si tratta di un servizio offerto gratuitamente o a pagamento da molti provider, come per esempio Google Traduttore. Può fondarsi su regole puramente linguistiche, su corpora linguistici paralleli, e quindi sull’analisi di campioni reali e delle loro traduzioni corrispondenti, oppure sul contesto, cioè sulla ricerca della migliore traduzione di una parola sulla base delle parole che la circondano. 

Come funziona Google Traduttore? 

Grazie a una serie di algoritmi e di funzioni, Google Traduttore è in grado di passare in rassegna miliardi di database e di testi in pochi secondi e di tradurre dei testi sulla base dei traducenti recuperati da memorie di traduzioni libere e da dizionari online. Detta così, sembrerebbe un vero idillio, specialmente considerato il fatto che Google Traduttore è un software completamente gratuito. Ma è davvero tutto oro quello che luccica? Perché allora continuano a laurearsi e a essere sempre più richieste le competenze di fior fior di traduttori? 

Essendo diventata sempre più precisa ed efficiente, non si può certo negare che la traduzione automatica venga spesso in aiuto del traduttore di testi quando si tratta di ottimizzare il lavoro e di ridurre i tempi di consegna. Non per niente, infatti, Google Traduttore viene sollecitato giornalmente da ogni parte del globo per tradurre documenti con migliaia e migliaia di contenuti di diversa tipologia e settore

Tuttavia, sarebbe sbagliato credere che la traduzione automatica che utilizziamo ben volentieri, per esempio, nei manuali di istruzione, possa essere esclusivamente effettuata da software come Google Traduttore e che quindi la figura del traduttore di testi non sia più di alcun aiuto. Per quanto accurata, infatti, non riesce a dare forma al contesto, al senso del discorso e alle sfumature culturali e, pertanto, per quanto utile, rimane un semplice strumento nelle mani del traduttore professionista. 

Per ritornare alla questione dell’internazionalizzazione delle imprese, siamo allora sicuri che Google Traduttore o altra traduzione automatica siano il tipo di traduzione da proporre a un’azienda che desidera conquistare nuovi clienti stranieri e facilitare la vendita su vari mercati internazionali del suo brand o prodotto

Traduzione automatica: nemica o amica dell’internazionalizzazione delle imprese?

Dunque, cominciamo dall’inizio. Perché un’impresa possa sperare di vendere il proprio prodotto o brand all’estero, ha bisogno, come prima cosa, di far tradurre il proprio sito web. In quale lingua? Dipende dal mercato a cui si vuole rivolgere. Si ha la tendenza a pensare che basti l’inglese, ma non è così. 

La traduzione in inglese è ovviamente indispensabile, se ci si vuole far conoscere e apprezzare nei Paesi anglofoni. Ma, se l’interesse è invece rivolto anche ad altri Paesi dove la lingua ufficiale è un’altra, ecco che sarà meglio tradurre il proprio sito anche in quelle lingue. Va da sé quindi che è fondamentale far eseguire la traduzione del sito web a un professionista del settore, perché solo un vero traduttore di testi può garantire un lavoro ben fatto. 

Quali gli svantaggi della traduzione automatica?

Una traduzione mal eseguita, infatti, ha effetti ben più dannosi dell’assenza di traduzione, perché dà l’idea di un lavoro trascurato, malandato e realizzato senza cura e attenzione per i destinatari. A te darebbe fiducia un sito web tradotto con refusi, frasi sconclusionate e poco spontanee, errori di grammatica e di sintassi o ancora verbi coniugati a caso? Per quale tipo di traduzione del sito web propenderà un professionista in questo caso? Non di certo per Google Traduttore o altra traduzione automatica, in altri contesti molto utile al traduttore, gli è in questo caso nemica. 

Al pari infatti di una traduzione non professionale, la traduzione automatica influenza negativamente la percezione che si ha di un’azienda e rischia di condizionare i suoi servizi e i suoi prodotti. Perché? Quando si parla di internazionalizzazione delle imprese, avere tutto il materiale informativo e tecnico in formato multilingue non basta: molto spesso il prodotto deve essere localizzato, adattato cioè alla cultura e agli usi e costumi del nuovo pubblico, e tutto ciò che lo riguarda deve essere tradotto in maniera tale da renderlo fruibile e attraente per il pubblico straniero. Google Traduttore o altra traduzione automatica, non conoscendo le sfumature culturali, i modi di dire e molte altre finezze della lingua, non è quindi adatta in questo contesto. 

Perché la traduzione automatica non è una buona idea?

Quando si tratta di internazionalizzare un prodotto, la traduzione serve a dimostrare l’interesse che l’azienda nutre nei confronti di un determinato Paese. E, ovviamente, ad ampliare la platea dei suoi clienti. Traduzione rima con promozione: non per niente è anche sulle traduzioni che si basano le strategie di marketing online di successo. Per questo motivo, i contenuti testuali devono essere tradotti e revisionati da traduttori professionisti e non certo da una macchina!

È quindi facile intuire perché Google Traduttore o altra traduzione automatica, che in questi contesti non risulta per niente accurata, sia in realtà controproducente rispetto agli scopi che un’azienda che vuole internazionalizzare il suo brand si prefigge. Pensiamo per esempio a una pubblicità dove, nello slogan, c’è una parola polisemantica, che ha quindi più di un significato. Un traduttore, partendo dal contesto, troverà sicuramente il traducente più opportuno e pertinente nella lingua di arrivo. Google Traduttore sarà altrettanto abile? Improbabile. È più probabile infatti che traduca la parola usando il traducente sbagliato e causando quindi un errore di comprensione. Chi mai comprerebbe il prodotto pubblicizzato da quello slogan? Nessuno. Anzi: probabilmente il brand finirebbe con il diventare oggetto di scherno o di critica sui social come molto spesso accade. Solo una traduzione “umana” permette di cogliere e di rendere al meglio eventuali doppi sensi e sottigliezze linguistiche. 

Possiamo quindi concludere dicendo che una traduzione eccellente, che non è per nulla quella automatica fornita da Google Traduttore, è sinonimo di sicurezza e affidabilità. 

Per fortuna ci sono ancora contesti in cui le macchine non possono nulla contro gli esseri umani, a patto ovviamente che siano dei professionisti del settore!

 

interprete-da-remoto

L’interprete da remoto: più vantaggi o svantaggi?

L’emergenza Covid non ha risparmiato neanche l’interprete simultaneo, che si converte sempre più in interprete da remoto. Ma cosa significa concretamente? ❓

L’interprete simultaneo diventa interprete da remoto ?

Hai sempre pensato all’interprete simultaneo rinchiuso in cabina e intento a tradurre importanti discorsi a una platea di gente munita di cuffie plurilingue? Ebbene, dimenticalo e per un attimo pensa a un interprete da remoto chino davanti al computer della sua cameretta e sepolto da un arsenale di attrezzature e nuove tecnologie. Se la riconversione allo smart working è una svolta per molte categorie professionali, per gli interpreti questo implica conoscenze e, diciamolo, competenze aggiuntive. E allora sì che l’interprete simultaneo di cui tanto abbiamo sognato ai tempi dell’università, fine artigiano e conoscitore della lingua, diventa un factotum dalle insospettabili capacità.

  • L’interprete da remoto: chi è?

Vediamo nello specifico di cosa si tratta: per Remote Simultaneous Interpretation (RSI) si intende una condizione in cui oratore, pubblico e interprete sono dislocati in luoghi diversi; quest’ultimo lavora su una piattaforma online specifica che consente di far arrivare il messaggio su qualsiasi dispositivo elettronico degli uditori: pc, smartphone, tablet… Ovviamente, come avviene per l’interprete simultaneo “classico”, quello in presenza, anche l’interprete da remoto deve indossare delle cuffie ed essere in un ambiente completamente isolato. Ora, senza cadere subito nel pessimismo spesso associato all’interprete da remoto, esaminiamone prima gli aspetti negativi e poi quelli positivi:

  • L’interprete da remoto: aspetti negativi ?

L’attività dell’interprete simultaneo, giusto per ribadirtelo, è già di per sé estremamente faticosa e stressante: il carico cognitivo ed emotivo non sono da sottovalutare… in fondo devi essere pronto a qualsiasi “stravaganza” linguistica e paralinguistica dell’oratore e avere subito in testa un equivalente traduttivo adeguato. Se oltre a questo aggiungi quello che in gergo è chiamato “tecnostress”, cioè lo stress dovuto al fatto che la gestione dell’attrezzatura tecnica (pc, fili, connessione, audio, video…) diventa di tua competenza (eh no, il tecnico che ti risolve i problemi in cabina non sarà lì a risparmiarti l’arduo compito! ?), allora devi avere davvero i nervi saldi e prepararti a una qualunque evenienza che potrebbe inficiare, e non di poco, il tuo già complesso lavoro.

E nel malaugurato caso in cui si verifichi un blackout e si spegne tutto? Indovina, la responsabilità è sempre dell’interprete! O, perlomeno, il cliente non ne sarà molto contento. A proposito di responsabilità, il contenuto che l’interprete simultaneo traduce deve rimanere strettamente riservato: bisogna quindi accertarsi che non ci sia qualche orecchio indiscreto nei paraggi (no, neanche il gatto!), altrimenti la responsabilità… insomma, hai capito, no?! Ecco perché anche chiamare un tecnico esterno diventa rischioso da un punto di vista di riservatezza delle informazioni.

Altro aspetto negativo è sicuramente il fatto di non avere quasi mai il “compagno di cabina”, condizione che getta l’interprete da remoto in una condizione di solitudine estrema, appesantita anche dal non poter vedere le reazioni degli uditori e non ricevere dunque alcun tipo di feedback.

  • L’interprete da remoto: aspetti positivi ?

È ora di parlare però anche degli aspetti positivi… primo fra tutti il fatto di poter rimanere tranquilli a casa propria, il che è un notevole risparmio di tempo e di attrezzature “classiche” utilizzate dall’interprete simultaneo nella tradizionale cabina. Questo consente anche di abbassare un po’ le tariffe e non solo: le sessioni di lavoro durano meno anche per via delle tempistiche di controllo delle attrezzature tecniche.

I rischi sono inferiori in termini di costi e non solo: non è pur vero che la propria casa è il luogo più sicuro al mondo? ? E poi sai che stress doversi spostare da una parte all’altra, col rischio di arrivare in ritardo e non potersi accertare che tutto funzioni correttamente?! Almeno così, è vero che la responsabilità è dell’interprete da remoto, ma è anche vero che può studiarsi tutto nei minimi dettagli e prevedere se ci sono elementi da provare ed eventualmente aggiustare.

Del resto, il fatto di restare a casa significa pure poter accettare un numero maggiore di offerte lavorative ed essere facilmente disponibili per qualsiasi parte del mondo e in qualsiasi lingua. In questo modo, anche le combinazioni linguistiche più rare potranno trovare il loro spazio.

Inoltre, anche senza compagno di cabina, può comunque usufruire di tecnologie che lo aiutano quando traduce, come programmi ad hoc che registrano numeri, date e altri elementi fondamentali ma che potrebbero sfuggire alla memoria dell’interprete simultaneo.

Infine, gli interpreti sono solitamente amanti dell’ecologia: quindi, quale migliore occasione per ridurre l’inquinamento globale? ?

  • Consigli utili per i clienti che vogliono affidarsi a un interprete da remoto

?Caro cliente in cerca di un interprete da remoto, ci permettiamo di darti qualche dritta per scegliere un buon servizio e garantire un lavoro perfetto:

  1. Come accennato sopra, l’interprete ha una responsabilità legale per quanto attiene alla riservatezza di ciò che traduce. Data la delicatezza del compito, assicurati che l’interprete simultaneo sia una persona esperta e fidata.
  2. Fai in modo che l’oratore sia in un ambiente quanto più possibile isolato: evitare le interferenze è importante per una traduzione efficace!
  3. Fai in modo di avere un’attrezzatura tecnica molto buona: anche in questo caso è fondamentale per agevolare il lavoro dell’interprete da remoto!
  4. Cerca di affidare l’incarico a una coppia di interpreti, come avviene normalmente in cabina: sarà di enorme supporto qualora ci siano problemi tecnici e l’interprete simultaneo non lavorerà in completa solitudine.

 

  • Interprete da remoto: tiriamo le somme…

Quindi, giovane o aspirante interprete, sei pronto a lanciarti in questa nuova modalità di interpretariato? Al di là di tutte le difficoltà che comporta, se la risposta è no, considera che l’interprete da remoto è una modalità sviluppatasi già nell’era pre-Covid e in costante crescita. Chiamarsene fuori significa lasciarsi scappare numerose opportunità e rimanere esclusi dai mercati, ahinoi. È ovvio che bisogna farci il callo (ammetti pure che avevi scartato la traduzione per non dover restare incollato al computer per ore…), ma l’interpretariato da remoto è ormai una realtà entrata appieno tra le modalità di interpretariato. In conclusione, se la risposta è sì, allora preparati a una carriera ricca di sfide e responsabilità… ma anche di grandi opportunità e soddisfazioni!

 

L’autrice: Irene Perrone

Traduzioni-menu

La traduzione del menu: perché dovresti pensarci seriamente

Per chi opera nel settore food, la traduzione del menu può sembrare un passaggio accessorio e trascurabile, eppure non è così, soprattutto in questo 2020.

Il confinamento si allenta, la marcia verso il vaccino contro il Covid-19 prende piede, ricominciamo a uscire e i più fiduciosi hanno già preso aerei a medio raggio. Probabilmente nessuno di noi ricorda un periodo in cui poter andare al ristorante è stato tanto agognato, e gli operatori del settore HO.RE.CA, e del settore food in particolar modo, scalpitano.

Ogni ristorante si è dovuto attrezzare, tra sanificazione e distanziamento. I più previdenti hanno optato per la visualizzazione del menu tramite lettori di QR code per evitare il frequente passaggio di mani.

Perché non fare di necessità virtù e cogliere l’occasione per incaricare un traduttore del menu del ristorante in altre lingue? ??????

Perché è importante avere una buona traduzione del menu? ?

? Per correggere il tiro, o iniziare col piede giusto

Che la tua sia un’attività decennale o che tu decida di lanciarti nel settore food e aprire un ristorante, pizzeria, trattoria, non puoi esimerti dal prestare attenzione alle tendenze. Restyling della sala, cambio dei tovagliati, scelta di ingredienti a kilometro zero… e la comunicazione?

Un menu in una sola lingua può scavare un solco di incomunicabilità tra quello che hai da offrire e tanti potenziali clienti. Investire nella traduzione del menu e chiedere a un traduttore il menu in altre lingue si rivela una scelta vincente. Pensare che la traduzione del menu non serva, e trascurare questo aspetto, significa precludersi una fetta di successo. Soprattutto in un paese come l’Italia, con la sua forte vocazione al settore HO.RE.CA, e questo un traduttore lo sa.

? Chiarezza e praticità nella traduzione del menu

Il menu è innanzitutto un biglietto di presentazione per chiunque operi nel settore food. Contenuti chiari a chi sceglie il tuo ristorante mettono il cliente nella giusta disposizione d’animo. Dimostrano che chi offre il servizio ha a cuore il benessere del consumatore, tanto da sforzarsi di rendere comprensibile e familiare l’offerta.

Chi non sa cosa sia una brunoise di verdure potrebbe trovarsi in imbarazzo a fare domande, o finire col fare rapide ricerche sul telefonino. Insomma, una strada un po’ tortuosa quando vorrebbe solo sedersi e ordinare. Se però facendo una semplice scansione potesse scegliere la lingua desiderata non sarebbe un punto a favore del ristorante?

? Il vantaggio della traduzione del menu nel settore food è anche pratico: se la descrizione dei piatti di un ristorante è chiara, il personale di sala dovrà fare meno andirivieni tra i tavoli e la cucina per fugare con lo chef eventuali dubbi.

? Preservare l’importanza dell’esperienza

Abbiamo desiderato smodatamente uscire e viaggiare, e quando finalmente rimettiamo piede in un ristorante, siamo affamati di esperienze e carichi di aspettative. È un po’ come se si tornasse a conoscere con la bocca, come quando eravamo bambini di pochi mesi di vita.

Ogni ostacolo tra noi e l’assaporare (letteralmente) altri universi inficia l’esperienza, la percezione che rimarrà nel nostro ricordo, che porteremo con noi e che magari racconteremo in una recensione sul web.

Cosa vorresti che scrivessero i clienti del tuo ristorante? “Piatto buonissimo, ma ordinato a scatola chiusa perché il menu è incomprensibile”?

? Ritorno d’immagine del ristorante

Avremo pure TripAdvisor, ma per il settore food, e in generale per il settore HO.RE.CA, il passaparola rimane forse la strategia di fidelizzazione più efficace. Un cliente soddisfatto perché è riuscito a fare una scelta consapevole delle pietanze parlerà bene di te, anche all’estero! Una buona traduzione del menu non è solo bella e utile da leggere, è una coccola per il cliente.

Cosa fare se hai scelto di avere la traduzione del menu?❓

Hai scelto di incaricare un traduttore del menu del ristorante nella lingua (anche più di una!) che ti interessa? Quali sono gli aspetti a cui prestare attenzione e i passi da seguire?

? Evitare assolutamente che un traduttore automatico faccia la traduzione del menu

“Fishing ice cream” e “jumped rice” (per “gelato pesca” e “riso saltato”) sono solo un paio di esempi degli orrori traduttivi che popolano trattorie e ristoranti, ma la lista potrebbe allungarsi all’infinito. Il web è pieno di bestiari della traduzione automatica, e il settore food con la sua prolificità nella traduzione del menu fa decisamente la parte del leone.

È possibile che nella tua esperienza di utente tu abbia talvolta confrontato input e output (perché magari hai un’infarinatura della lingua di arrivo). E ti sia reso conto che il risultato era passabile. Avrai pensato: “allora funziona!”, e hai finito per usare un traduttore automatico per la traduzione del menu.

Il rischio di scivolone è sempre dietro l’angolo, anche nel settore food, se non c’è un attento monitoraggio del risultato, e questo, per fortuna, c’è chi lo fa di mestiere! Si chiama traduttore.

? Individuare una clientela di riferimento, quando possibile

Ricordiamoci che non bisogna per forza essere turisti. Non tutti gli stranieri che risiedono in un dato Paese hanno la stessa dimestichezza con la lingua locale, ma non sono gli unici a cui pensare.

Oltre alle sempre più frequenti e dichiarate allergie e intolleranze, ci sono persone che per motivi culturali scelgono di non consumare determinati ingredienti. Dare accesso a contenuti chiari è un gesto di apertura nei confronti di tutti, che sia nel settore food o altro.

Per tornare brevemente all’esperienza del viaggio, ricordati che c’è chi vive le esperienze culinarie come un’esigenza fisiologica. Se rispondi a un bisogno, il tuo cliente non può che esserne felice.

? Incaricare un traduttore del menu nella lingua che ti interessa

Nel momento in cui si decide di commissionare la traduzione del menu, la persona a cui affiderete l’incarico (traduttore indipendente o agenzia di traduzione) sarà ben lieta di ricevere delle dritte sulla clientela tipo del ristorante (se ce n’è una).

Se non hai in mente una clientela tipo, sentiti libero di spiegare al traduttore che menu vuoi: uno che specifichi i formati di pasta? Uno che sottolinei l’aspetto gourmet? Uno che mantenga intatti i termini della tradizione locale? Più sarai specifico, più il traduttore sarà sul pezzo.

Quali altri vantaggi ci sono nell’incaricare un traduttore del menu del tuo ristorante? ?

? Migliora l’interazione cliente-personale

Se scegli di avere informazioni immediate e descrizioni “parlanti”, nasceranno meno dubbi nel cliente, che di conseguenza sarà portato a fare meno domande. Questo ti permetterà di ottimizzare i tempi!

Ricorda che in molte culture è presente un forte senso della discrezione, per cui il cliente potrebbe trattenersi dal fare domande per non creare disturbo. Avere maggiore completezza di informazioni sul menu può essere d’aiuto.

Le soluzioni speech-to-text in cui il cliente parla al microfono dello smartphone e i contenuti vengono tradotti non sempre aiutano, perché il lavoro è svolto dal traduttore automatico, acerrimo nemico del settore food!

La traduzione del menu è il giusto completamento al layout che sceglierai

Il layout del menu dipende da te, ma non dimenticare di farlo presente al traduttore del menu che sceglierai. Se riesci ad avere una consulenza professionale sull’impaginazione sarà tanto di guadagnato! Anche nel settore food l’occhio vuole la sua parte. Vuoi inserire solo del testo? Testo e immagini? Inutile scendere nei dettagli della descrizione di una sette veli se avrai una carta dei dolci illustrata.

➡️ Presta attenzione al modo in cui inserire allergeni, icone per segnalare pasti vegani, vegetariani o senza glutine. Tutto questo può solo trarre vantaggio dalla consulenza di uno o più professionisti.

? Lavori nel settore food e non sai a chi rivolgerti per tradurre il menu del tuo ristorante? Mandaci una mail per un preventivo gratuito e senza impegno!

 

? L’autrice: Lucia Lo Conti, traduttrice, copywriter, appassionata di turismo, stagista presso l’agenzia Verbavox. Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Interpretazione presso la SSLMIT di Forlì, ha maturato esperienza in diversi settori dell’offerta turistica, dal MICE al crocierismo, continuando a coltivare il suo interesse verso le tecnologie applicate alla traduzione e la transcreazione.

turismo-made-in-italy

Turismo Made in Italy

La traduzione in aiuto del Made in Italy ??

Nel mondo, ma soprattutto nel nostro Bel Paese, uno dei settori maggiormente colpiti dalla crisi sanitaria è purtroppo il turismo. Ora più che mai è quindi fondamentale pubblicizzare le nostre meraviglie Made in italy (cultura, arte, cucina, natura), per attirare sia i turisti nostrani che i turisti stranieri. Ma come fare? Uno strumento di promozione da non sottovalutare è sicuramente la traduzione, anzi, per essere più precisi, un tipo di traduzione che si chiama localizzazione.

Alcuni si chiederanno di sicuro di che cosa si tratta. Ebbene, la localizzazione è uno strumento utilissimo che consiste nell’adattare un prodotto, un dispositivo, un testo, un sito legato al turismo, per rimanere in tema, a seconda della cultura del paese parlante la lingua in cui si traduce. Si tratta quindi di tradurre il sito di un museo, un hotel o un’attrazione, adattandolo alla cultura del potenziale turista che legge.

La traduzione turistica

Questo tipo di traduzione, perché sia davvero efficace e aiuti concretamente il turismo del nostro Paese, deve essere affidata a traduttori estremamente competenti e in possesso di conoscenze dettagliate su tutto ciò che ruota intorno al turismo italiano: storia, cultura, arte, cibo, tempo libero…in una parola (anzi tre): Made in Italy.

Ma non solo! I traduttori, tedeschi se si rivolgono a un pubblico tedesco, americani se scrivono per una clientela statunitense ecc. devono, con uno stile informale e accattivante, attrarre i loro connazionali facendo leva su quegli elementi linguistici e culturali capaci di trasmettere l’atmosfera e la bellezza del luogo, in questo caso l’Italia, che pubblicizzano.

Quali sono i problemi della traduzione turistica??

Come tutte le traduzioni, anche la traduzione turistica pone dei problemi che non possono essere ignorati. Una traduzione localizzata erroneamente può produrre un’immagine negativa non soltanto della meta di vacanza di cui si parla, ma addirittura dell’intero Paese! È per questo che i traduttori devono imperativamente non solo conoscere i prodotti di cui parlano, ma soprattutto le norme socioculturali legate alla lingua e al pubblico d’arrivo.

?Tra le cose più difficili da tradurre in una lingua vi sono i realia, ossia tutte quelle parole che fanno parte esclusivamente di una determinata cultura e sono quindi, per così dire, intraducibili.

Per quanto riguarda la lingua italiana, i primi realia che mi vengono in mente riguardano sicuramente il re del Made in Italy, ossia il cibo. Tradurre il menu di un ristorante è quindi un’impresa più difficile di quanto non si pensi! Come tradurre in francese, per esempio, piatti tipici imprescindibili della cucina veneta come le sarde in saor o il baccalà matencato? O ancora, come spiegare in inglese la differenza tra le tagliatelle e i tagliolini?

Il Made in Italy è ricco di realia: pensiamo a delle abitudini tutte italiane come, per esempio, la merenda a metà pomeriggio o al concetto dell’apericena, così in voga negli ultimi anni. Come spiegarlo in cinese o in russo?

Un traduttore deve quindi trovare un modo per spiegare nella propria lingua e ai propri connazionali cibi, abitudini e concetti sconosciuti e, allo stesso tempo, renderli interessanti e affascinanti. Non è cosa da poco!

Come risolvere le difficoltà traduttive? ❓

 

Anche se il turismo Made in Italy riposa anche sulla bellezza delle città d’arte, sulla ricchezza dei musei, sullo splendore della natura, rimaniamo sul cibo e vediamo come fare fronte ad alcuni problemi traduttivi.

Ammettiamo di dover tradurre per un pubblico asiatico il sito di un qualsiasi ristorante italiano che ha come piatto forte gli “spaghetti allo scoglio”.

Quali sono le opzioni? Le possibilità sono diverse e spetta al traduttore, che conosce il pubblico di arrivo, scegliere quella più vantaggiosa per il cliente, in questo caso il ristorante. Potrebbe lasciare spaghetti dando per scontato che tutti sappiano di che cosa si tratti; potrebbe parlare di pasta, termine generico sicuramente noto a chiunque (anche se noi italiani sappiamo bene che gli spaghetti sono molto di più!); oppure potrebbe naturalizzarli, quindi adattarli alla cultura di arrivo, e parlare di noodles, una sorta di pasta lunga che sicuramente genererà un’immagine chiara nella mente del cliente asiatico che leggerà il menu.

Qual è l’opzione migliore? Dipende. Per questo è fondamentale che la traduzione turistica sia affidata a dei professionisti.

Rilancio Post-Covid del Made in Italy ?

Dato che testi localizzati correttamente, che siano siti di ristoranti, hotel, musei, guide turistiche, o banalmente pubblicità fatte ad hoc per incrementare il turismo, possono conferire crescita economica a una regione o a un Paese intero, traduciamo, traduciamo più che possiamo!

Che quegli agriturismi che fino ad oggi si sono rivolti soltanto a un turismo nazionale usino la traduzione per farsi conoscere e per far conoscere al mondo soprattutto il concetto di “agriturismo” che, ancora una volta, è così italiano! Gli spagnoli e i francesi, per esempio, parlano di “turismo rurale”, un termine che vuol dire tutto e niente. Spieghiamo quindi che cosa sono gli agriturismi, mostriamo foto di quei casolari toscani dove si possono assaggiare vini eccezionali e gustare prodotti non solo Made in Italy, ma fatti letteralmente in casa.

Che i musei traducano in più lingue possibili i loro siti e che sponsorizzino nei giornali, alla televisione, in tutte le reti sociali di cui il mondo dispone la magnificenza delle loro statue, dei loro dipinti, dei loro affreschi… Bisogna fare in modo, e la traduzione può permetterlo, che in Cina si parli della meravigliosa bellezza dei Bronzi di Riace del Museo di Reggio Calabria, che si traducano in arabo guide che raccontano di un’Italia nascosta, di borghi medievali e cittadine segrete in regioni meno note agli stranieri come l’Umbria, il Molise, l’Abruzzo.

Traduciamo quindi più che possiamo e facciamolo fare a traduttori professionisti che amano il nostro Paese e che sanno che cosa i loro connazionali vogliono vedere, scoprire e conoscere.

Rilanciamo l’Italia tramite la sponsorizzazione del turismo e la pubblicità di tutto ciò che è Made in Italy e facciamolo nelle testate giornalistiche straniere, in Internet, in Tv. Ma riscopriamola anche noi italiani, non solo in quest’anno difficile, ma anche in futuro!

 

L’autrice: Angela Gatto, studentessa di letteratura francese e aspirante traduttrice professionista, stagista presso Verbavox. Ha conseguito la laurea triennale e la laurea magistrale in Traduzione specializzata presso la SSLMIT di Trieste.

disney-translations

Empire DisneyPlus : quel rôle pour les traducteurs ?

DisneyPlus devient le nouveau dada de cette quarantaine ! 

Sortie récente d’il y a à peine quelques mois, la plateforme remporte un franc succès et compte déjà plus de 60 millions d’utilisateurs, bien plus des 50 millions l’année par an espérés par The Walt Disney Company
Un chiffre record, comparé avec celui de son « concurrent » direct, Netflix, qui à l’heure actuelle, et après 23 ans sur le marché, enregistre ‘seulement’ 167 millions d’utilisateurs. 

En tant qu’agence de traduction spécialisée dans le sous-titrage de supports audiovisuels, cela nous semble pertinent d’aborder aussi le phénomène Disney d’un point de vue traductologique et interculturel. Surtout, après avoir parlé dans notre précédent article du rôle clé que jouent les traducteurs travaillant pour Netflix. 

Par où commencer donc pour sous-titrer et doubler un Disney ? 

Les dessins animés sont parmi les contenus audiovisuels les plus insidieux car plusieurs aspects doivent être pris en considération au moment de la traduction, ce qui peut compliquer la tâche. 

Quelles sont donc les difficultés ? 

Il faut, comme toute traduction, que l’effet suscité par le rendu final soit équivalent à l’original. Ceci est particulièrement difficile car chaque scène et phrase doit être en ligne avec plusieurs autres éléments : la cohérence avec la globalité du produit audio-cultu-textuel, la cohérence avec les images et les expressions, le nombre de caractères et le son. Son qui demeure tout aussi important également en phase de sous-titrage et non seulement en phase de doublage, où il revêt un rôle capital.

Les chansons, quant à elles, mériteraient un deuxième article à part. Leurs paroles doivent, en effet, respecter une métrique et un nombre de caractères particuliers. Souvent, elles sont imprégnées de jeux de mots et de connotations essentielles pour définir le caractère des personnages ou laisser entendre certains aspects sous-jacents. 

Le traducteur doit donc garder à l’esprit que plusieurs types d’adaptations seront à prévoir. Qu’est-ce que cela signifie concrètement ? 

Voici quelques exemples de points d’attention : 

  • Adaptation linguistique : registre de langue, jeux de mots, métaphores, paroles des chansons 
  • Adaptation culturelle : images, références, noms des personnages
  • Adaptation audiovisuelle : nombre de caractères, métrique, synchronisation des sous-titres et des voix doublées. 
  • Adaptation phonique (uniquement pour le doublage) : prononciation, accent, intonation, synchronisation labiale.

Quels sont donc les risques pouvant s’écouler d’une mauvaise adaptation ? 

Produit de la globalisation, cette plateforme étant conçue pour développer une sorte de démocratie culturelle, il est ainsi nécessaire que les traductions et les voix soient adaptées au public cible et à leur imaginaire culturel. 

Un exemple frappant d’adaptation pourrait être Mulan dans les versions américaine et chinoise. Le récit très axé sur les hommes en VO, laisse sa place dans la version chinoise à un récit orienté famille, beaucoup plus cohérent d’un point de vue culturel. Pourquoi plus adapté donc ? Car la Chine essaie depuis plus de 50 ans de promouvoir l’égalité des genres. 

The Walt Disney Company a été tachée maintes fois par le passé de relayer des représentations culturelles débouchant sur les stéréotypes, mais  toujours est-il que le traducteur dans ce contexte atypique n’est plus seulement un simple passeur de sens. Il devient à bon escient un médiateur culturel, un passeur de valeurs interculturelles. 

Il y a quelques jours j’ai regardé le nouveau film d’Aladdin et sa version en dessin animé et je me suis interrogée sur quelque chose que je n’avais jamais remarqué jusqu’à aujourd’hui. La VO de la célèbre chanson « A whole New World » est magnifique et émotionnellement frappante, alors que la traduction italienne parle de possession. Le titre de la chanson en italien étant, en effet, « Il Mondo è Mio », littéralement « Le Monde est à moi », il m’appartient.

En considérant que Jasmine est une princesse, cela sonne assez arrogant et prétentieux venant de la bouche d’une privilégiée. La chanson en VO par contre est un véritable hymne à l’amour, peut-être même le duo le plus romantique de tous les temps. Et c’est certainement un aspect qui manque dans l’italien où une dimension plus spirituelle de l’amour est remplacée par un sentiment plus concret de propriété, voire de domination. Est-ce que cela est correct culturellement ? Les italiens se sentiraient-ils des dominateurs ou seraient-ils attachés à la notion de possession ? D’après nous, cette traduction, au delà de l’aspect purement traductologique de l’histoire, est incorrecte aussi sur le plan culturel. 

Cet exemple montre donc à quel point une mauvaise adaptation pourrait entraîner un rejet culturel catégorique du même produit filmique. 

Que pensez-vous de cette plateforme et plus généralement de la façon dont les produits Disney, Marvel, etc, sont adaptés ? Avez-vous des exemples à partager qui auraient marqué votre esprit ? Vous pourriez peut-être aimer aussi notre article sur l’importance des traducteurs travaillant pour Netflix !