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How Netflix translators are shaping future generations

How Netflix translators are shaping future generations

 

It’s thanks to translators that you can enjoy your favourite movie or series, in your own tongue or while hearing the original voices.

State-of-the-art subtitles are short and effective, and are a helpful tool to understanding cultural references.

Subtitlers must in fact help the subtitle-reading public by clarifying, where necessary, cultural terms or references.

Adapting culture, a.k.a. localisation, is one of the steps of translation. This target-oriented approach is always in the back of the mind of a translator. Subtitles need to be fresh, sparkling and young: keep in mind 18-24-year olds are Netflix’s main subscribers. 

With its original and ever new contents, Netflix has an essential role on the cultural references and thinking of a whole generation. A huge privilege, but just as much a huge responsibility.

It has become THE platform where cultural awareness, diversity and cultural intelligence are being raised and nurtured. A place where (moderate?) critical thinking, internalized homophobia, sexuality spectrum and discrimination based on race and disability are being addressed and discussed.

Netflix is helping to overthrow societal tropes, and to educate on intercultural sensitivity and understanding of so-called misfits. They are showing us that different is the new cool. How cool is that?

I am talking about ? Sex Education, an educational series, where a lot of sex-related conditions, also taboos, and “tutorials” are embedded into a fun series, showing watchers it is ok to be different than the “accepted norm”.

What about ? Stranger Things, where nerdiness is depicted as useful and life-saving?

I am not a binge-watcher myself, so I am surely omitting loads of examples, but you got the idea.

With these key series, and with the transnational public they get, it is especially important that every linguistic version is adapted for its audience, meaning the understanding of contents needs to be eased by translations.

Don’t forget Altered Carbon, which shows us a future where different cultures are so embedded in national culture that everyone speaks (or at least curses?) in several languages.

With transnational cinema, there is hope for the mentality of future generations to stop hating and discriminating, provided they achieve intercultural understanding.

 

Next time you are on your daybreak netflix, we hope you’ll think about the work behind subtitles!

P.S.: In this article, we only talked about subbing, not dubbing. Thiat was on purpose, since it’s another kind of translation, that requires a whole different method!

➡️ Share if you are a translator and if you agree!

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Come sopravvivere allo Smart Working

Come sopravvivere allo Smart Working 

Quando non se ne ha l’abitudine

La Covid-19, una vera e propria guerra stando all’opinione dei più, sta mettendo a dura prova non solo la nostra salute e l’economia mondiale, ma anche e soprattutto i nostri nervi che a volte rischiano… di non essere più così saldi come vorremmo!

È la prima volta che il tuo capo ti lascia lavorare da casa. All’inizio pensavi fosse uno spasso: lavorare in pigiama dal letto o dal divano di casa, niente trucco e parrucco, calzettoni della nonna, pausa pranzo a casa in famiglia. Una pacchia. Un giorno, due, tre… e poi… Ma come, hai già cambiato idea? Ti mancano i colleghi e lavori mille ore in più rispetto a prima? 

Niente panico, da brave traduttrici incallite quali siamo, abbiamo conosciuto il lavoro da remoto tanti tanti anni fa e ci siamo abituate a questo strano concetto ormai definito ‘lavoro agile’. I vantaggi sono tanti se, come noi, si impara a conoscere meglio e a fare amicizia con questa modalità lavorativa. Ecco per te, una mini-guida1 

Come creare un ambiente di lavoro propizio per continuare a lavorare da casa? 

  • Organizza una postazione di lavoro 

 

Sì, il divano è bellissimo ma riesci davvero a concentrarti e a mantenere una postura corretta senza distruggerti schiena, spalle e cervicale? 

Non è necessario avere l’ufficio del secolo con un tavolo 7×7 e 7 schermi. Bastano un angolino del tavolo o di una cassettiera o un tavolo pieghevole da giardino o da picnic o ancora una semplice asse di legno e una sedia. 

A Parigi, gli standard abitativi in termini di superfici sono molto ridotti, ti promettiamo che non serve strafare! 

L’ideale sarebbe equipaggiarsi di un secondo schermo, come al lavoro. Qualora non fosse possibile, meglio usare solo il PC. Evita un secondo schermo di dimensioni troppo sproporzionate rispetto al primo, stancheresti troppo la vista.

Tieni la testa leggermente più alta rispetto allo schermo del PC e il collo sempre rilassato e dritto. Non lavorare con la testa inclinata da un lato, altrimenti a fine giornata sentirai che zucchero! Tieni i gomiti saldamente appoggiati sulla scrivania o sui braccioli della sedia, in modo da non sforzare spalle e collo.

  • Crea una vera routine di lavoro 

Inizia la giornata come se il Coronavirus non esistesse e come se quella fosse una giornata qualunque: doccia, colazione, una buona sessione di 7-10 minuti di stretching o di yoga e via, siamo pronti per iniziare una bella giornata davanti al pc! 

 

 

 

 

  • Concediti delle pause, proprio come al lavoro

Fare tutta una tirata per cercare di ridurre le ore ed essere più efficace ed efficiente non è sempre la soluzione giusta. 

Usa anche tu la “la tecnica del pomodoro”, una delle strategie di gestione del tempo più semplici che possano esistere. 

Le regole del gioco sono davvero a prova di bambino: imposta un timer ogni 25 minuti e finché non suona la sveglia, VIETATO distrarsi! 

 

Regalati 5 minuti di pausa e approfittane per fare una chiacchierata, una carezza al tuo compagno/a o ai tuoi figli/animali domestici, uscire sul balcone a stendere i panni, fare un micro-spuntino o ascoltare una canzone… Le idee sono infinite! 

Concediti una pausa di 15-20 minuti ogni 4 “pomodori”. Prova anche tu e dicci come ti trovi, a noi questo metodo ha letteralmente cambiato la vita! 

 

  • Non sparire dai radar. Mantieni una buona comunicazione con le tue squadre e con i tuoi colleghi 

Una comunicazione regolare, specialmente in tempi di crisi, è essenziale per un corretto svolgimento delle mansioni e per una migliore coordinazione del lavoro. 

Questo non significa essere sempre attaccati al cellulare o alla propria posta elettronica ma nemmeno darsi a un prolungato silenzio stampa. Per lavorare bene da casa, è necessario imparare a relativizzare e organizzare le priorità per ordine di importanza. 

 

  • Usa gli strumenti giusti.

 

Vogliamo condividere con te alcuni dei nostri strumenti preferiti, CONSIGLIATISSIMI!

  1. Trello: uno strumento di project management con grafiche e altri elementi visuali che permette di creare bacheche in cui pianificare e gestire la ripartizione dei compiti con tutto il team. Noi lo usiamo anche per il nostro calendario editoriale! 
  2. Slack: uno strumento di messaggistica istantanea efficacissimo e stra utilizzato in ambito aziendale per ovviare alle millanta fastidiosissime e-mail interne e relative notifiche. Da poco, tra l’altro, è ormai possibile integrare Slack a Trello per coordinarsi ancora meglio con le proprie squadre. 
  3. Calendly: un valido sistema per programmare riunioni, appuntamenti, interviste ed evitare quei lunghi e barbosi scambi di mail.
  4. Harvest: come controllare il lavoro svolto? Semplice, Harvest è uno strumento affidabilissimo di monitoraggio del tempo che può essere integrato anche a Trello.
  5. 1password: se anche te fai fatica a ricordare i fantamilioni di password tra lavoro, vita privata e hobby vari… 1password ti salverà la vita! Affidabile, facile da usare e con una memoria IMPRESSIONANTE! Utilissimo da usare in remoto ma anche per quando tornerai a lavorare in ufficio. 

 

  • Non dimenticare il rapporto umano con i colleghi 

 

Sei solito/a lavorare con un team affiatato e senti profondamente la mancanza dei tuoi colleghi? Perché non organizzare un aperitivo tutti insieme in videoconferenza? O una sessione online di Taboo alla quale far partecipare anche le rispettive famiglie? Un’idea banale ma simpatica per rimanere in contatto anche con il lato “umano” del nostro lavoro, quello che ci motiva ogni giorno quando ci svegliamo! 

 

 

 

 

  • E la sera? SPORT!

Anche se sei la pigrizia fatta persona, dopo un’intera giornata impalato a una sedia, avrai pur voglia di sgranchirti un attimo! 

Dato che il jogging all’aperto è momentaneamente VIETATO, vi proponiamo alcuni semplici esercizi da fare in casa. Ne approfittiamo per ribadirti di STARE A CASA, qualora gli spot televisivi e i continui appelli su ogni mezzo di comunicazione esistente non bastassero.

Ma io non ho un tappetino. NON CI PROVARE nemmeno a rifilarci questa scusa antica come il mondo, con noi decisamente non attacca! Scommettiamo che avrai almeno almeno un asciugamano in casa quindi… forza e coraggio! 

Abbiamo selezionato per te alcuni dei nostri video preferiti: 

 

Ok, ti senti pronto/a per affrontare quest’ultimo (speriamo) mese di quarantena? Il lavoro da casa finora ha più PRO o più CONTRO secondo te? 

Dicci che ne pensi e se nel frattempo hai altri consigli o strumenti utili da condividere con noi, lasciaci un commento! Siamo curiose di sapere come ti sei attrezzato/a in questo periodo o, se sei un freelancer, di conoscere la tua routine 🙂 

L’autrice: Ilaria Menchini, traduttrice, interprete e presidente dell’agenzia di traduzioni Verbavox Translations.

Dopo aver conseguito la laurea triennale presso la SSLMIT di Forlì, ha conseguito una laurea magistrale in: traduzione e comunicazione interculturale presso l’ISIT di Parigi e linguistica e traduzione alla Sorbona, oltre a due master in traduzione e interpretazione di conferenza presso il SSIT di Pescara. Specializzata in traduzione marketing, tecnica e B2B.

Regali-di-natale-per-traduttori

Natale: idee regalo per traduttori e interpreti

Anche tu hai un/a figlio/a, amico/a, cugino/a, nipote linguista? Gente difficile, vero? Non sai mai cosa regalare e ogni anno a Natale parte il panico da shopping!

Basta stress, quest’anno arriviamo noi in soccorso! Eccoti dunque svelati i desideri proibiti di ogni traduttore e interprete. Per un natale all’insegna dell’utilità!

LINFA VITALE

The o caffè che sia, ogni linguista degno di questo nome avrà sicuramente una dipendenza da almeno una di queste due sostanze. Per voi, un paio di regali originali e graditissimi.

  • Per i coffee lover, 100 punti per questa meravigliosa, geniale, comodissima macchinetta per espresso portatile e semplicissima da usare. Un vero salvavita, specialmente per gli interpreti. Ingombro ridotto, massima efficacia, compatibile con tantissimi tipi di capsule. VERO MUST HAVE! Successone A S S I C U R A T O! Dove comprarla? QUI      

  • Per i tea addict, un assortimento squisito e originale di tè. I the bio del marchio “English Tea Shop” sono stati una grandissima scoperta per noi, LI ADORIAMO! Ci sono tantissimi cofanetti stra carini e con sapori particolari. Questo è il nostro preferito.

 

GLI ATTREZZI DEL MESTIERE

  • Tavolino per PC pieghevole e portatile. Vero alleato di ogni digital nomad che si rispetti, il tavolino pieghevole è probabilmente LO strumento per eccellenza per organizzare la propria attività. Linguisti in erba e veterani del mestiere, tutti bramano ardentemente questo piccolo ma preziosissimo strumento. Vuoi soddisfare questo desiderio recondito? Clicca QUI.

  • Tastiera wireless ergonomica per un maggiore confort di scrittura e un minor affaticamento della mano: questa o questa.

  • Mouse ergonomico per un minore affaticamento del polso e per mantenere una corretta posizione degli arti riducendo l’insorgenza di tunnel carpale: questo o questo.

E non è ancora finita… La lista è molto più lunga di così!

 

E ORA… QUALCHE REGALO UTILE MA SIMPATICO!

 

Un delizioso e allegro scaldapiedi di peluche per lavorare al calduccio e con buonumore anche durante il più gelido degli inverni!

Una t-shirt umoristica, con il motto più famoso e ambito di ogni singolo freelance, ispirata allo stile di una nota marca di abbigliamento: disponibile qui.

 

 

 

 

Conosci bene i ferri del mestiere e pensi che nella nostra lista manchi qualcosa di speciale senza il/la quale non potresti vivere nella tua attività professionale o che brami ardentemente? Condividi con noi e con i nostri lettori la tua lista dei desideri. Chissà che qualcuno dei tuoi cari non sia connesso e stia leggendo proprio questo articolo!

 

 

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J’ai vécu aux USA = Je suis bilingue: N’IMPORTE QUOI !

Bonjour et bien retrouvé(e)s ! Aujourd’hui j’aimerais vous sensibiliser sur un sujet qui me chagrine depuis le début de mes études de traduction et interprétation de conférence : les gens qui croient pouvoir être des traducteurs après avoir vécu quelques mois à l’étranger

 

Aller, soyons honnêt(e)s ! Vous pensez vraiment que l’on puisse maîtriser toutes les nuances et les technicités d’une langue et de son vocabulaire juste en séjournant à l’autre coin de la planète ? 

 

J’aimerais vous sensibiliser sur le fait que la traduction est un véritable métier avec des règles, des prérequis et un savoir-faire bien spécifique qu’il est impossible d’improviser du jour au lendemain !

Qu’est ce que cela veut dire d’être traducteur et / ou interprète ?

Travailler en tant que traducteur ou interprète exige une connaissance approfondie, presque parfaite, d’une ou plusieurs langues étrangères, ainsi que la capacité d’en comprendre les nuances et de savoir se servir de chacune d’entre elles. C’est aussi connaître parfaitement les techniques d’interprétation et maîtriser l’utilisation de logiciels de traduction, comme les outils de TAO. 

Mais c’est un très très long voyage ; il faut vraiment travailler dur pour atteindre un haut niveau de connaissances linguistiques. La simple connaissance de quelques rudiments de la langue est tout sauf que suffisante pour penser pouvoir “arrondir ses fins de mois” avec la traduction. 

Vous êtes président ou responsable commercial d’une société ?

Méfiez-vous des plateformes qui vous vendent des services de traduction rapides et à faible coût. Ne laissez pas votre image de marque à des traducteurs ou interprètes amateurs ! Les dommages collatéraux peuvent être conséquents et parfois sans solution ! 

Ce n’est pas un hasard, par ailleurs, si tous les professionnels s’accordent sur ce point : le traducteur professionnel traduit d’une ou plusieurs langues étrangères vers sa / ses propre(s) langue maternelles

Pourquoi ? Car pour travailler indistinctement dans plusieurs sens avec plusieurs langues, le traducteur doit maîtriser non seulement la langue, mais aussi l’univers de cette langue. Construire un pont entre deux mondes en y transférant toutes les nuances n’est pas si évident ! Il est inconcevable de pouvoir travailler vers des langues autres que sa propre langue maternelle. 

Et il y a bien plus encore : malgré ce que la plupart des gens pensent, la traduction et l’interprétation sont deux métiers différents. ET OUI !

Donc si vous êtes un globetrotteur(euse) et que vous revenez tout juste de votre expérience à l’étranger, ne vous improvisez pas. Il suffit d’une seule erreur pour nuire à jamais à la réputation d’une marque, empêcher à votre meilleur(e) ami(e) d’intégrer l’université de ses rêves, faire rater un gros contrat à cette entreprise qui vous a appelé car les investisseurs américains venaient à Paris pour entamer une collaboration. 

Si l’un de ces métiers vous passionne, à votre retour réfléchissez plutôt à comment vous spécialiser et écrivez-nous pour avoir des conseils sur les différents parcours de formation qui ouvrent la voie à ces professions. 

Je vous laisse regarder cette petite vidéo en anglais d’un extrait de film que j’adore : 

https://www.youtube.com/watch?v=XY66ZJ0TFUI

Êtes-vous d’accord avec nos observations ?

Partagez-nous !

L’auteure : Ilaria Menchini, traductrice, interprète et présidente de l’agence de traduction Verbavox Translations.

Après une licence en médiation linguistique interculturelle au Département d’Interprétation et de Traduction de Bologne, siège de Forlì, elle a obtenu un master en communication interculturelle et traduction à l’ISIT et en industrie de la langue et traduction à la Sorbonne, ainsi que deux masters en traduction et interprétation du SSIT à Pescara. Spécialisée dans le marketing, dans la traduction technique et B2B. 

traduzioni-marketing-errori-da-evitare

Le 1001 insidie delle traduzioni marketing

Sono mesi che vuoi lanciare il tuo brand oltralpe e perché no, anche oltreoceano. E ora, hai deciso di dare il via a questa avventura fantastica e irta di ostacoli. 

Per iniziare con il piede giusto, vorrei chiederti: hai pensato a tradurre e adattare tutto il materiale marketing?

 

Come, prego? Pensavi di usare Google Traduttore? Sul serio? ANCHE NO.

Perché no? Perché le traduzioni marketing nascondono tante insidie. Ricorda sempre che è dal materiale marketing dipende la reputazione del tuo brand; checché se ne dica, le prime impressioni contano eccome

Ti faccio un esempio pratico. Ti hanno parlato di questo nuovo prodotto americano super hi-tech per il controllo intelligente della tua casa e vorresti troppo acquistarlo. Trovi un prospetto commerciale online e inizi a leggerlo: errori di ortografia, frasi sconclusionate, referenze culturali sconosciute per un italiano, esempi non in linea con le normative italiane e molto altro. 

Dimmi la verità, quanta fiducia ti dà un brand che non è nemmeno stato capace di localizzare correttamente il proprio prospetto? Quanta voglia hai ancora di acquistare il prodotto? Io probabilmente non l’avrei più acquistato, non avrei dato nemmeno un briciolo di fiducia al brand. 

Per non bruciarti subito la fiducia dei tuoi clienti o potenziali tali, di seguito 5 consigli per te e il racconto di qualche GIGA EPIC FAIL per convincerti più in fretta a investire in un servizio professionale. 

 

Attenzione al nome del tuo prodotto o servizio!!!!!!!

 

Hai pensato a cosa potrebbe significare il nome commerciale del tuo prodotto in un’altra lingua? Ti sei accertat* di evitare imbarazzanti critiche una volta che il tuo prodotto approderà nel mercato target? Che intendo…? Gerber, per esempio, noto marchio americano di alimenti per lo svezzamento dei neonati, sbarcò in Francia e in Québec senza verificare il nome del marchio… Sai che significa il verbo “gerber” in francese? VOMITARE…! Quale genitore comprerebbe per il proprio figlio un omogeneizzato dal nome così invitante?

 

Mantieni le distanze da Google Traduttore, l’assassino del tuo brand

 

In nessun modo, mondo e tempo, la traduzione automatica sarà in grado di lavorare autonomamente su dei testi. Dovrà sempre affidarsi a dati pre-integrati, siano essi memorie di traduzione o regole grammaticali, ma in nessun caso riuscirà a risolvere da sola i nodi e le specificità dei testi marketing conservandone le sfumature. 

Scegliere Google Traduttore significa cadere nelle insidie delle traduzioni marketing e dire addio a giochi di parole e metafore, differenze culturali e ritmo. Totalmente inutile. Specialmente in considerazione del fatto che adattare una traduzione al contesto culturale del paese target è DECISAMENTE una strategia vincente. Lo hanno capito bene e a caro prezzo i team di Orange, operatore telefonico francese che decise di approdare in Irlanda del Nord con lo slogan “The future’s bright…the future’s Orange’” senza minimamente considerare il peso culturale, sociale e politico che questa traduzione letterale avrebbe comportato. Immediatamente associato all'”Orange Order”, un irlandese avrebbe letto lo slogan più o meno così: “Il futuro è luminoso… il futuro appartiene ai lealisti protestanti”. Ecco qua. 

Eppure… non sei ancora convinto*. Bene, continuiamo!

 

MAI optare per una “semplice” traduzione letterale

 

Dovresti dunque aver dedotto che ASSOLUTAMENTE una traduzione letterale NON è una buona idea per il tuo business. I tuoi testi marketing hanno bisogno di essere localizzati, ovvero culturalmente adattati. 

Ok, aggiungiamo un altro pezzettino al puzzle. E se volessi mantenere non solo lo stesso tono frizzante e ritmo ma anche localizzare immagini, grafiche e impaginazioni per evitare scivoloni interculturali? A quel punto, non hai bisogno di un traduttore ma di un TRANSCREATORE. No, non è una parolaccia. La transcreazione consiste nell’analisi del tuo brand, in una ricerca approfondita sul mercato target grazie all’aiuto di madrelingua e al conseguente adattamento della tua identità di marca in base alla cultura di destinazione. 

 

 

Affida le tue traduzioni a un unico fornitore

 

Un altro consiglio è quello di affidare la localizzazione dei tuoi contenuti marketing allo stesso fornitore. Perché? Perché il tuo fornitore conosce le insidie che questo tipo di testi nascondono, avrà comunicato con te riguardo la tua strategia e i tuoi obiettivi e riportato le informazioni salienti al suo team di localizzatori. Concretamente, significa accertarsi che tutti i contenuti vengano localizzati con la stessa identica accezione, che la terminologia impiegata sia sempre coesa e coerente da un documento all’altro grazie all’uso di memorie di traduzione. Risparmierai tempo preziosissimo, denaro e ti garantirai una qualità finale impeccabile. 

 

Comunica ai localizzatori il pubblico target e il tuo obiettivo

 

Un ultimo punto in parte già affrontato riguarda l’importanza capitale di essere sempre disponibile e in contatto con il proprio fornitore o direttamente con i localizzatori per sciogliere ogni eventuale dubbio e precisare sempre la direzione da seguire. 

 

Sono riuscita a convincerti? 

Lasciaci un commento o scrivici via e-mail per discutere al riguardo! 

E se trovi che questo articolo sia interessante e utile per amici/colleghi, condividilo! 

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L’autrice: Ilaria Menchini, traduttrice, interprete e presidente dell’agenzia di traduzioni Verbavox Translations.

Dopo aver conseguito la laurea triennale presso la SSLMIT di Forlì, ha conseguito una laurea magistrale in: traduzione e comunicazione interculturale presso l’ISIT di Parigi e linguistica e traduzione alla Sorbona, oltre a due master in traduzione e interpretazione presso il SSIT di Pescara. Specializzata in traduzione marketing, tecnica e B2B. 

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Agences VS indépendants : comment choisir ?

Chaque entreprise est tôt ou tard confrontée à cette question : vaut-il mieux travailler avec des freelances ou avec une agence ?

Dans cet article nous essayons de faire un comparatif des avantages et des inconvénients de ces deux options.

Pourquoi travailler avec une agence ?

La valeur ajoutée d’une agence est sans aucun doute le fait qu’il s’agit d’une solution      « clés en main ». L’aspect attractif pour les entreprises est en effet la possibilisé d’externaliser la gestion de projets, par exemple dans le cadre d’une internationalisation (avec la traduction d’un site web et de toute la communication) à un fournisseur habitué à gérer des projets multilingues impliquant plusieurs intervenants de langues différentes. Une agence garde une vue d’ensemble sur le projet et y apporte son expérience.

Une agence est un intermédiaire unique avec qui échanger, qui regroupe toutes les directives du client pour chaque projet. L’agence se charge de trouver les intervenants (traducteurs, rédacteurs, relecteurs, etc.) qualifiés pour le projet, qui respectent la déontologie propre au métier, et respecte elle-même des critères de qualité et surtout fait vérifier la traduction par une deuxième personne (le réviseur).

Côté prix, les agences proposent des tarifs préétablis, concurrentiels, ce qui diminue le risque de recevoir des devis différents de ceux de la concurrence.

Pourquoi choisir un freelance ?

Les avantages apportés par les freelances sont eux aussi considérables :

Un freelance est un professionnel qui travaille pour son propre compte et qui est donc en première ligne. Cela veut dire qu’il fera toujours son maximum pour fournir un travail plus que satisfaisant.

Il aura tendance à être plus flexible et réactif. Utile si un projet est urgent.

 

Une entreprise pourra établir un rapport professionnel direct dans la durée, ce qui lui permettra de connaître de mieux en mieux les besoins de votre entreprise.

Pourquoi ne pas travailler avec une agence ?

Certaines agences peu scrupuleuses et dont le cœur de métier n’est pas la traduction sélectionnent des sous-traitants non qualifiés, souvent pour augmenter leur marge en baissant la rémunération de ces freelances.

Pourquoi ne pas choisir un freelance ?

Un freelance n’est pas à même de gérer un projet multilingue : la plupart des traducteurs freelance sont microentrepreneurs et ne peuvent donc pas sous-traiter.

Quoi qu’il en soit, renseignez-vous sur votre prochain fournisseur !

Dans les deux cas, il est toujours important de se renseigner sur qui est le fournisseur avec lequel vous souhaitez travailler : procédure de sélection des sous-traitants, expérience, diplômes d’études dans le secteur.

 

Qui êtes-vous, pour écrire tout cela ?

Nous sommes Verbavox Translations, une agence qui est née de la volonté de se démarquer des agences de traduction traditionnelles.

Comment ?

 Par une approche humaine (avec nos sous-traitants) et transparente (avec nos clients).

 

 Par des critères de qualité et de respect de la déontologie.

 

 Par notre réactivité et notre flexibilité.

 

 

Après des expériences en agence mais aussi plusieurs années passées à travailler en tant qu’indépendantes, nous avons décidé d’ouvrir notre propre agence de traduction.

Notre objectif ? Apporter notre expertise à chaque client, en conjuguant les avantages des agences et des freelances, et en éliminant les faiblesses des uns et des autres.

Êtes-vous d’accord avec nos observations ?

Partagez-nous !

L’auteure : Marion Costanza Mandro, traductrice et directrice-générale de l’agence de traductions Verbavox Translations.

Après avoir obtenu une licence en médiation linguistique interculturelle au Département d’Interprétation et de Traduction de Bologne, elle a obtenu un master en traduction technique, économique et éditoriale à l’E.S.I.T. de Paris. Elle est spécialisée en traduction technique et B2B.

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Traduttore, sai scrivere il CV perfetto? (Parte 2)

Il secondo articolo con i nostri consigli sulla scrittura di un super CV da traduttore.

Disclaimer: i consigli contenuti in questo articolo riflettono l’esperienza dell’autrice, e non si vogliono in nessun modo autorevoli.

 

Ben ritrovato/a!

Ricordi? Parlavamo di cosa fare e cosa non fare per diventare un PRO della traduzione agli occhi di un recruiter. Rispondiamo oggi ad alcune delle domande più interessanti che ci avete rivolto negli ultimi giorni.

Se sei freelance, dimentica l’indirizzo di residenza: ormai non ha più senso. Alle agenzie interessa sapere sotto che forma giuridica lavori. Altro consiglio? Togli l’età. Un traduttore viene selezionato per le sue competenze ed esperienze. A maggior ragione, se sei neolaureato, l’anno di conseguimento del diploma parlerà da sé… meglio non attirare ulteriormente l’attenzione sulla tua giovane età!

 

Devo inserire il mio portafoglio clienti ?

La risposta è: dipende. Alcuni lead potranno essere rassicurati dal fatto di vedere altri nomi di marchi/agenzie di qualità tra i tuoi clienti, altri saranno invece scoraggiati dal fatto di vedere i loro concorrenti nella lista.

Altro piccolo suggerimento? Aggiungi la dicitura “portafoglio clienti su richiesta” e condividilo con chi vuoi.

Devo inserire il tariffario nel mio CV?

Meglio di no. Lascialo in un file distinto che adatterai in funzione dell’agenzia che stai contattando e della specializzazione per la quale ti proponi. Anche se sono spesso le agenzie di traduzione a proporre il prezzo di una prestazione, ricorda che è illegale imporre un prezzo a un fornitore (il traduttore), e che questi ha il diritto di rifiutare e/o di negoziare. Stessa cosa quando subappalti un lavoro: andrebbe sempre prima chiesto un preventivo, ed eventualmente chiedere se è il collega è disposto a scendere a compromessi.

 

Cosa scrivere nella mail in cui si invia il proprio curriculum?

Cerca di scrivere una mail corta e che vada dritta al punto, l’ideale sarebbe fare qualche ricerca e rivolgersi direttamente al nome del responsabile risorse umane (grazie Linkedin!) In oggetto scrivi qualcosa simile a “Prestazioni di traduzione”, oppure “Proposta di collaborazione”. Un oggetto frizzante e limpido inciterà il lettore ad aprire la tua mail, anche a costo di farti scambiare per un cliente alla ricerca di una traduzione 😉

 

Esempio:

Mi chiamo _____, sono una traduttrice laureata in ______ a ______,

lavoro nelle seguenti combinazioni: _____ e nei seguenti settori:

  • [elenco puntato]
  • [elenco puntato]

A fianco a ogni settore, indica sinteticamente come hai acquisito l’esperienza in questione.

Mi permetto di inviarLe in allegato il mio CV per ulteriori dettagli sul mio profilo.

 

La firma professionale 

Una foto professionale (gli studi di fotografia esistono ancora!) ispira fiducia e permette di associare un volto al tuo nome).

 

Nome COGNOME

Traduttore/Traduttrice + specializzazione (giuridico/a, letterario/a, tecnico/a, medico/a, ecc.) 

Combinazione linguistica (lingue passive → lingue attive)

Tel. o Cell.

E-mail

Profilo professionale o link al tuo sito internet

 

E poi?

Dopo l’e-mail di candidatura spontanea (oppure in risposta a un annuncio), l’agenzia invierà un piccolo test di traduzione generalmente non retribuito (ATTENZIONE, MASSIMO 300 PAROLE! – Per test più lunghi, chiedete di essere remunerati. Alcune ‘agenzie’ marciano bellamente su questo sistema facendo tradurre gratuitamente un documento segmentandolo e facendolo passare come test).

A seconda delle agenzie, il test verrà corretto in due settimane-un mese massimo.

Fatti vivo/a se non ricevi alcuna risposta: dimostrerai interesse e riporterai l’attenzione sul tuo profilo. Alcune agenzie inviano un feedback, altre no: chiedilo sempre. Se il test avrà avuto esito positivo, l’agenzia ti inserirà nel suo database di prestatori di servizio. Manda una mail ogni tanto per non finire nel dimenticatoio e per dimostrare il tuo interesse a lavorare con loro. Privilegia sempre lo scambio telefonico, più immediato e più utile per tastare il terreno e l’umore del tuo interlocutore, ma anche per differenziarti da tutti quei traduttori ormai abituati a comunicare unicamente via computer.

Possono sembrare ovvietà, ma sono piccoli dettagli che ti permetteranno di rimanere sempre nella memoria di chi dovrà andare a spulciare il database dei collaboratori, e si ricorderà di quella volta che hai telefonato per dare la tua disponibilità con una voce allegra e motivata.

Non perdere MAI la speranza.

Spostati di persona quando possibile, e investi su te stesso/a. Si impara sempre dai propri errori, e nessuno è “nato imparato”!

L’autrice: Marion Costanza Mandro, traduttrice e amministratrice delegata dell’agenzia di traduzioni Verbavox Translations.

Dopo aver conseguito la laurea triennale presso la SSLMIT di Forlì, ha conseguito il master in traduzione tecnica, economica ed editoriale presso l’E.S.I.T., e si è specializzata in traduzione tecnica e B2B. 

cv-del-traduttore

Traduttore, sai scrivere il CV perfetto? (Parte 1)

Sei traduttrice o traduttore professionista? Ti chiedi se quello che scrivi nel tuo C.V. è pertinente? Leggi i nostri consigli!

 

Aspetto curato, simmetria, leggibilità e design invitante sono essenziali, ma sai essere abbastanza sintetico/a? Ricorda: less is more.

freccia punto elenco IL CV DEL TRADUTTORE

Neolaureato

Non sai da dove iniziare? Sicuramente, all’inizio, il tuo target saranno le agenzie (i tanto agognati clienti diretti arriveranno piano piano dopo le prime esperienze, zero ansie!). Bene, ora… Hai studiato in una facoltà di traduzione nota alle agenzie (Forlì, Trieste, Roma)? Rigorosamente VIETATO elencare tutti gli esami sostenuti! Se invece hai studiato in una facoltà meno conosciuta, magari precisa alcuni dei principali esami svolti senza sbrodolare troppo.

Veterano

Da bravo veterano del mestiere, certamente saprai che il CV di un traduttore dovrebbe limitarsi a una pagina, e quindi alle informazioni essenziali. Ops, forse non lo sapevi? Hai avuto mille mila esperienze diverse? FAI UNA CERNITA! Detta inter nos, leggeresti davvero un CV di 4 pagine?!? Alcuni siti propongono template moderni e colorati; spendi qualche euro per un CV che colpisca dritto al cuore dei recruiter. Assicurati sempre di poterlo scaricare in un formato comodo e veloce da modificare.

freccia punto elenco INFORMAZIONI DA METTERE IN EVIDENZA

  • Nome e COGNOME (cognome maiuscolo)
  • Numero di telefono (inseriscilo precisando l’indicativo del paese; in tal modo ci si mette in gioco di persona, ed è sinonimo di serietà. Se ne hai uno, inserisci il tuo numero professionale piuttosto che quello personale);
  • Indirizzo e-mail (semplice e veloce da scrivere, professionale. Evitare preferibilmente domini gmail, hotmail, ecc. Creare un dominio personale è l’ideale);
  • Una foto (SOLO se professionale e ad alta risoluzione, quelle da social in costume o con una birra in mano lasciale per gli amici)
  • Link al proprio profilo LinkedIn o Proz (o altre piattaforme di buona nomea)
  • Titolo del ruolo per cui ci si candida e combinazione linguistica (lingue di lavoro in combinazione B, C, D, E verso A) (Es: Traduttore freelance diplomato | EN, FR, ES → IT)

 

freccia punto elenco ESPERIENZA PROFESSIONALE

Inserisci SOLO le esperienze lavorative pertinenti alla traduzione (tirocini in agenzia di traduzione, in azienda, ecc.) prima della sezione dedicata agli studi.

Anno Posizione (Es. Traduttore in-house), Agenzia, Città
Settori di specializzazione: Marketing, Articoli SEO

Non hai ancora esperienze? Inserisci eventuali progetti universitari pertinenti o  esperienze all’estero.

freccia punto elenco COMPETENZE INFORMATICHE

  • Competenze CAT tools (specificare versione conosciuta e/o in possesso)
  • Eventuali competenze di linguaggio macchina, programmazione, software di editing foto, video o testo. (Es. Open Office, Adobe Acrobat CC. SDL Trados Studio 2019. Adobe Photoshop CC 2018, Gimp 3, Visio, Inkscape. WordPress, Joomla!, Drupal.)

freccia punto elenco QUALIFICHE/TITOLI DI STUDIO 

Studi inerenti alla traduzione o eventuali esperienze comprovanti una specializzazione (Es. Tre anni lavorati nel settore vinicolo per giustificare la tua specializzazione nella traduzione enologica);

Anno conseguimento Titolo diploma – 2/3 anni, Università

Se lo ritieni opportuno, aggiungi nell’ultima parte i tuoi interessi personali. Dimostrando di avere degli hobby, dimostrerai di essere curioso/a e assetato/a di conoscenza, qualità indispensabili di un traduttore!

Se il CV è in italiano, aggiungi in calce la frase “Autorizzo il trattamento dei dati personali contenuti nel mio curriculum vitae in base all’art. 13 del D. Lgs. 196/2003 e all’art. 13 GDPR 679/16”, seguita dalla tua firma manoscritta.

Disclaimer: i consigli contenuti in questo articolo riflettono l’esperienza dell’autrice, e non si vogliono in nessun modo autorevoli.

 

L’autrice: Ilaria Menchini, traduttrice, interprete e presidente dell’agenzia di traduzioni Verbavox Translations.

Dopo aver conseguito la laurea triennale presso la SSLMIT di Forlì, ha conseguito una laurea magistrale in: traduzione e comunicazione interculturale presso l’ISIT di Parigi e linguistica e traduzione alla Sorbona, oltre a due master in traduzione e interpretazione presso il SSIT di Pescara. Specializzata in traduzione marketing, tecnica e B2B. 

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