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Fiera a Parigi: i vantaggi di un servizio di assistenza linguistica

Perché affidarsi a un’agenzia è sempre un’ottima idea

Hai deciso di sondare altri mercati e ti stai avventurando oltralpe in terra gallica? Oppure sei un veterano delle fiere parigine così abituato da credere di non aver bisogno di personale multilingue esterno?

Di seguito sveleremo qualche consiglio per i nuovi adepti e cercheremo di fornire valide motivazioni per far ricredere i veterani riguardo l’importanza di affidarsi a personale multilingue quando si partecipa ad eventi in terra straniera.

 Ma iniziamo dal principio, perché venire a Parigi? 

Perché è il crocevia degli scambi internazionali e uno dei poli fieristici più importanti d’Europa.

“Sì ma Milano è uguale”: questa è una mezza verità.

Solo una minima parte della folla di visitatori è comune ad ambedue le metropoli.

Grazie alla sua posizione strategica in Europa, Parigi riceve visitatori da tutti i continenti, il che significa che nelle fiere parigine anche i mercati più irraggiungibili (Giappone, Cina, Americhe) diventano a portata degli espositori italiani per qualche giorno. I tassi di affluenza sono inoltre notevolmente più importanti a Parigi piuttosto che a Milano, e quindi, per la legge delle probabilità, il numero di potenziali clienti è esponenzialmente più alto.

 Che significa esporre a Parigi? 

Esporre a Parigi è, indiscutibilmente, una vetrina essenziale quando si decide di lavorare con l’estero. Seppur meravigliosa, la città e le relative attività ad essa collegate possono nascondere tante perfide insidie che sfociano spessissimo in barbosissime perdite di tempo e di denaro.

Le nostre hostess e i nostri steward multilingue in loco possono aiutarti a risolvere in un batter d’occhio molte di queste piccole grandi seccature.

I guai più frequenti?

Il corriere che si è perso per la strada proprio il giorno prima dell’inizio della fiera, il noleggio con conducente non pervenuto e irraggiungibile… E lo scoglio della lingua: perché si mangiano le parole? Il francese imparato al liceo purtroppo non basta in questi casi.

Le nostre hostess sono tutte formate per assistere i nostri clienti togliendo loro l’incombenza di tanti dettagli in apparenza banali ma importantissimi.

 

 

 

 Quali dunque i vantaggi di affidarsi a un personale multilingue testato e selezionato?

 

Addio perdite di tempo: il nostro personale fieristico si occupa di presa di contatti, distribuzione gadget, prenotazione ristoranti e gestione transfer (su richiesta).

Una comunicazione efficace, chiara e semplice con il cliente o potenziale tale in lingua madre per una capacità di espressione completa e senza freni.

Stop ai problemi, via libera alle soluzioni: il nostro personale fieristico ti aiuterà a risolvere ogni sorta di disguido tecnico o logistico (nei limiti del possibile e limitatamente alle ore di servizio).

Scopri la città con gli occhi di chi ci vive: Parigi non avrà più segreti! Ristoranti, passeggiate, bar, … basta decidere cosa volete fare e i nostri team vi sapranno consigliare tanti posti carini per tutte le tasche e nello stile parigino!

Sentiti pienamente a tuo agio: lavoriamo solo ed esclusivamente con personale che parla italiano. I nostri ragazzi e ragazze sono laureati o laureandi delle migliori università di settore, personalmente testati nelle loro competenze linguistiche, interculturali e interpersonali e principalmente espatriati, con una conoscenza profonda di entrambe le culture e mentalità italiana e francese.

In poche parole?

TU pensa a trovare nuovi lead, al resto ci pensiamo NOI! 

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L’autrice: Ilaria Menchini, traduttrice freelance e presidente dell’agenzia di traduzioni Verbavox Translations.

Dopo aver conseguito la laurea triennale presso la SSLMIT di Forlì, ha conseguito una laurea magistrale in: traduzione e comunicazione interculturale presso l’ISIT di Parigi e linguistica e traduzione alla Sorbona, oltre a due master in traduzione e interpretazione presso il SSIT di Pescara. Specializzata in traduzione marketing, tecnica e B2B. 

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Traduttore, sai scrivere il CV perfetto? (Parte 2)

Il secondo articolo con i nostri consigli sulla scrittura di un super CV da traduttore.

Disclaimer: i consigli contenuti in questo articolo riflettono l’esperienza dell’autrice, e non si vogliono in nessun modo autorevoli.

 

Ben ritrovato/a!

Ricordi? Parlavamo di cosa fare e cosa non fare per diventare un PRO della traduzione agli occhi di un recruiter. Rispondiamo oggi ad alcune delle domande più interessanti che ci avete rivolto negli ultimi giorni.

Se sei freelance, dimentica l’indirizzo di residenza: ormai non ha più senso. Alle agenzie interessa sapere sotto che forma giuridica lavori. Altro consiglio? Togli l’età. Un traduttore viene selezionato per le sue competenze ed esperienze. A maggior ragione, se sei neolaureato, l’anno di conseguimento del diploma parlerà da sé… meglio non attirare ulteriormente l’attenzione sulla tua giovane età!

 

Devo inserire il mio portafoglio clienti ?

La risposta è: dipende. Alcuni lead potranno essere rassicurati dal fatto di vedere altri nomi di marchi/agenzie di qualità tra i tuoi clienti, altri saranno invece scoraggiati dal fatto di vedere i loro concorrenti nella lista.

Altro piccolo suggerimento? Aggiungi la dicitura “portafoglio clienti su richiesta” e condividilo con chi vuoi.

Devo inserire il tariffario nel mio CV?

Meglio di no. Lascialo in un file distinto che adatterai in funzione dell’agenzia che stai contattando e della specializzazione per la quale ti proponi. Anche se sono spesso le agenzie di traduzione a proporre il prezzo di una prestazione, ricorda che è illegale imporre un prezzo a un fornitore (il traduttore), e che questi ha il diritto di rifiutare e/o di negoziare. Stessa cosa quando subappalti un lavoro: andrebbe sempre prima chiesto un preventivo, ed eventualmente chiedere se è il collega è disposto a scendere a compromessi.

 

Cosa scrivere nella mail in cui si invia il proprio curriculum?

Cerca di scrivere una mail corta e che vada dritta al punto, l’ideale sarebbe fare qualche ricerca e rivolgersi direttamente al nome del responsabile risorse umane (grazie Linkedin!) In oggetto scrivi qualcosa simile a “Prestazioni di traduzione”, oppure “Proposta di collaborazione”. Un oggetto frizzante e limpido inciterà il lettore ad aprire la tua mail, anche a costo di farti scambiare per un cliente alla ricerca di una traduzione 😉

 

Esempio:

Mi chiamo _____, sono una traduttrice laureata in ______ a ______,

lavoro nelle seguenti combinazioni: _____ e nei seguenti settori:

  • [elenco puntato]
  • [elenco puntato]

A fianco a ogni settore, indica sinteticamente come hai acquisito l’esperienza in questione.

Mi permetto di inviarLe in allegato il mio CV per ulteriori dettagli sul mio profilo.

 

La firma professionale 

Una foto professionale (gli studi di fotografia esistono ancora!) ispira fiducia e permette di associare un volto al tuo nome).

 

Nome COGNOME

Traduttore/Traduttrice + specializzazione (giuridico/a, letterario/a, tecnico/a, medico/a, ecc.) 

Combinazione linguistica (lingue passive → lingue attive)

Tel. o Cell.

E-mail

Profilo professionale o link al tuo sito internet

 

E poi?

Dopo l’e-mail di candidatura spontanea (oppure in risposta a un annuncio), l’agenzia invierà un piccolo test di traduzione generalmente non retribuito (ATTENZIONE, MASSIMO 300 PAROLE! – Per test più lunghi, chiedete di essere remunerati. Alcune ‘agenzie’ marciano bellamente su questo sistema facendo tradurre gratuitamente un documento segmentandolo e facendolo passare come test).

A seconda delle agenzie, il test verrà corretto in due settimane-un mese massimo.

Fatti vivo/a se non ricevi alcuna risposta: dimostrerai interesse e riporterai l’attenzione sul tuo profilo. Alcune agenzie inviano un feedback, altre no: chiedilo sempre. Se il test avrà avuto esito positivo, l’agenzia ti inserirà nel suo database di prestatori di servizio. Manda una mail ogni tanto per non finire nel dimenticatoio e per dimostrare il tuo interesse a lavorare con loro. Privilegia sempre lo scambio telefonico, più immediato e più utile per tastare il terreno e l’umore del tuo interlocutore, ma anche per differenziarti da tutti quei traduttori ormai abituati a comunicare unicamente via computer.

Possono sembrare ovvietà, ma sono piccoli dettagli che ti permetteranno di rimanere sempre nella memoria di chi dovrà andare a spulciare il database dei collaboratori, e si ricorderà di quella volta che hai telefonato per dare la tua disponibilità con una voce allegra e motivata.

Non perdere MAI la speranza.

Spostati di persona quando possibile, e investi su te stesso/a. Si impara sempre dai propri errori, e nessuno è “nato imparato”!

L’autrice: Marion Costanza Mandro, traduttrice e amministratrice delegata dell’agenzia di traduzioni Verbavox Translations.

Dopo aver conseguito la laurea triennale presso la SSLMIT di Forlì, ha conseguito il master in traduzione tecnica, economica ed editoriale presso l’E.S.I.T., e si è specializzata in traduzione tecnica e B2B. 

cv-del-traduttore

Traduttore, sai scrivere il CV perfetto? (Parte 1)

Sei traduttrice o traduttore professionista? Ti chiedi se quello che scrivi nel tuo C.V. è pertinente? Leggi i nostri consigli!

 

Aspetto curato, simmetria, leggibilità e design invitante sono essenziali, ma sai essere abbastanza sintetico/a? Ricorda: less is more.

freccia punto elenco IL CV DEL TRADUTTORE

Neolaureato

Non sai da dove iniziare? Sicuramente, all’inizio, il tuo target saranno le agenzie (i tanto agognati clienti diretti arriveranno piano piano dopo le prime esperienze, zero ansie!). Bene, ora… Hai studiato in una facoltà di traduzione nota alle agenzie (Forlì, Trieste, Roma)? Rigorosamente VIETATO elencare tutti gli esami sostenuti! Se invece hai studiato in una facoltà meno conosciuta, magari precisa alcuni dei principali esami svolti senza sbrodolare troppo.

Veterano

Da bravo veterano del mestiere, certamente saprai che il CV di un traduttore dovrebbe limitarsi a una pagina, e quindi alle informazioni essenziali. Ops, forse non lo sapevi? Hai avuto mille mila esperienze diverse? FAI UNA CERNITA! Detta inter nos, leggeresti davvero un CV di 4 pagine?!? Alcuni siti propongono template moderni e colorati; spendi qualche euro per un CV che colpisca dritto al cuore dei recruiter. Assicurati sempre di poterlo scaricare in un formato comodo e veloce da modificare.

freccia punto elenco INFORMAZIONI DA METTERE IN EVIDENZA

  • Nome e COGNOME (cognome maiuscolo)
  • Numero di telefono (inseriscilo precisando l’indicativo del paese; in tal modo ci si mette in gioco di persona, ed è sinonimo di serietà. Se ne hai uno, inserisci il tuo numero professionale piuttosto che quello personale);
  • Indirizzo e-mail (semplice e veloce da scrivere, professionale. Evitare preferibilmente domini gmail, hotmail, ecc. Creare un dominio personale è l’ideale);
  • Una foto (SOLO se professionale e ad alta risoluzione, quelle da social in costume o con una birra in mano lasciale per gli amici)
  • Link al proprio profilo LinkedIn o Proz (o altre piattaforme di buona nomea)
  • Titolo del ruolo per cui ci si candida e combinazione linguistica (lingue di lavoro in combinazione B, C, D, E verso A) (Es: Traduttore freelance diplomato | EN, FR, ES → IT)

 

freccia punto elenco ESPERIENZA PROFESSIONALE

Inserisci SOLO le esperienze lavorative pertinenti alla traduzione (tirocini in agenzia di traduzione, in azienda, ecc.) prima della sezione dedicata agli studi.

Anno Posizione (Es. Traduttore in-house), Agenzia, Città
Settori di specializzazione: Marketing, Articoli SEO

Non hai ancora esperienze? Inserisci eventuali progetti universitari pertinenti o  esperienze all’estero.

freccia punto elenco COMPETENZE INFORMATICHE

  • Competenze CAT tools (specificare versione conosciuta e/o in possesso)
  • Eventuali competenze di linguaggio macchina, programmazione, software di editing foto, video o testo. (Es. Open Office, Adobe Acrobat CC. SDL Trados Studio 2019. Adobe Photoshop CC 2018, Gimp 3, Visio, Inkscape. WordPress, Joomla!, Drupal.)

freccia punto elenco QUALIFICHE/TITOLI DI STUDIO 

Studi inerenti alla traduzione o eventuali esperienze comprovanti una specializzazione (Es. Tre anni lavorati nel settore vinicolo per giustificare la tua specializzazione nella traduzione enologica);

Anno conseguimento Titolo diploma – 2/3 anni, Università

Se lo ritieni opportuno, aggiungi nell’ultima parte i tuoi interessi personali. Dimostrando di avere degli hobby, dimostrerai di essere curioso/a e assetato/a di conoscenza, qualità indispensabili di un traduttore!

Se il CV è in italiano, aggiungi in calce la frase “Autorizzo il trattamento dei dati personali contenuti nel mio curriculum vitae in base all’art. 13 del D. Lgs. 196/2003 e all’art. 13 GDPR 679/16”, seguita dalla tua firma manoscritta.

Disclaimer: i consigli contenuti in questo articolo riflettono l’esperienza dell’autrice, e non si vogliono in nessun modo autorevoli.

 

L’autrice: Ilaria Menchini, traduttrice, interprete e presidente dell’agenzia di traduzioni Verbavox Translations.

Dopo aver conseguito la laurea triennale presso la SSLMIT di Forlì, ha conseguito una laurea magistrale in: traduzione e comunicazione interculturale presso l’ISIT di Parigi e linguistica e traduzione alla Sorbona, oltre a due master in traduzione e interpretazione presso il SSIT di Pescara. Specializzata in traduzione marketing, tecnica e B2B.